CHIVASSO

Scuola ostaggio dei bulli: insulti, minacce e lezioni interrotte

La denuncia di alcuni genitori della media «Dasso»: «Entrano nelle classi bestemmiando».

Scuola ostaggio dei bulli: insulti, minacce e lezioni interrotte
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Sono anni che i genitori degli alunni che frequentano la scuola secondaria di primo grado «Dasso» di via Blatta devono fare i conti con gravi episodi di bullismo che in alcune occasioni hanno visto anche l’intervento delle forze dell’ordine.

Scuola ostaggio dei bulli

Nel 2009 alcuni studenti avevano fatto pipì nello zaino di un loro compagno straniero, nel 2016 altri teppisti avevano allagato la scuola causando danni per migliaia di euro, un anno fa (il primo giorno di scuola), un undicenne era stato circondato e picchiato dai bulli. Gli stessi, si è poi saputo, che alcuni mesi dopo erano riusciti ad introdursi in una classe della «Demetrio Cosola» sostenendo di essere nuovi iscritti e creando poi scompiglio.
Ora la storia si ripete, e i protagonisti sarebbero in buona parte gli stessi studenti già finiti sui giornali.

Insulti, minacce e lezioni interrotte

«Onestamente - si sfogano alcuni genitori - non sappiamo più cosa fare. Ne abbiamo parlato con i rappresentanti di classe, con il Consiglio d’Istituto, con i docenti e con la dirigente scolastica, ma nessuno è stato in grado di risolvere quello che per noi è molto più di un problema.
La scuola, ci spiace dirlo ma è così, è in mano a una squadra di teppisti che fa il bello e il cattivo tempo, fregandosene delle conseguenze (che non ci sono) e dimostrando una “ferocia” nei confronti delle loro vittime che non capiamo dove possano aver appreso».
Si tratta di ragazzini «conosciuti» in città, una sorta di baby gang che forse vuole emulare ciò che accade a Torino come a Milano, tra vestiti firmati, smartphone e «monopattini elettrici» che mai si potrebbero permettere con i redditi delle loro famiglie.
Bocciati più volte, hanno trasformato la «Dasso» nel loro regno.
«Ormai - proseguono i genitori - non si contano le lezioni che hanno interrotto. Entrano nelle classi (non loro) bestemmiando, un comportamento che li “diverte” soprattutto nell’ora di religione.
Alcuni docenti si impongono, altri non riescono a fermarli e quelli che ci rimettono, alla fine, sono i nostri figli. Alcuni, i più fragili, hanno addirittura paura di andare a scuola.
Temono di essere presi di mira, di essere picchiati come è già avvenuto (e lo avete scritto) poco più di un anno fa. E’ inutile che ci nascondiamo: quei ragazzi vanno a scuola con dei coltellini nello zaino, e possiamo solo avere idea di quel che fanno nell’intervallo vedendo ciò che combinano per le strade di Chivasso.
A scuola, qualcuno ci ha “consigliato” di chiedere l’intervento dei carabinieri: ma perché dobbiamo essere noi a farlo? Siamo convinti che spetti alla scuola garantire la sicurezza degli studenti».
Accuse pesantissime, di cui abbiamo subito chiesto conto alla dirigente scolastica Daniela Franzino: impossibile però parlare con lei, un «filtro» che ci ha impedito di avere la versione dell’Istituto su di un tema che sicuramente farà ancora molto discutere.

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