Settimo, la Cgil commenta il dramma di Concetta, la disoccupata che si è data fuoco all'Inps

L'ex addetta alle pulizie del Befed è stata protagonista, ieri, di un drammatico gesto

Settimo, la Cgil commenta il dramma di Concetta, la disoccupata che si è data fuoco all'Inps
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L'ex addetta alle pulizie del Befed è stata protagonista, ieri, di un drammatico gesto

Nel merito del drammatico caso di Concetta Candido, la 46enne disoccupata residente a Settimo che nella giornata di ieri, martedì 27 giugno, si è data fuoco all'interno della sede Torino - nord dell'Inps di corso Giulio Cesare, interviene anche la Cgil a cui l'ex addetta alle pulizie del noto locale cittadino "BeFed" si era rivolta per tentare di risolvere la sua situazione di disagio economico. Da gennaio, mese in cui è stata licenziata, non aveva percepito alcun sussidio di disoccupazione fino allo scorso 25 maggio.

"Il grave gesto di una donna disoccupata che si è data fuoco oggi nella sede dell'Inps di corso Giulio Cesare, a Torino, porta drammaticamente alla luce le difficoltà di chi, nella nostra città, continua a perdere il lavoro. Non solo le misure di protezione sociale sono state ridotte, ma le procedure - che rendono le persone un asettico numero di pratica - le lentezze burocratiche e la diminuzione del personale dell'Inps possono lasciare senza soldi per mesi coloro che ne hanno diritto. La signora Candido si era rivolta il 24 gennaio al patronato Inca della Cgil, e solo il 12 giugno l'Inps ha accolto la sua domanda, senza però – ad oggi – avere ancora liquidato quanto dovuto. Non solo è stata licenziata, ma è stata anche costretta ad avviare una causa per recuperare il pagamento di stipendi arretrati e del Tfr. Invece di grandi proclami sulla riorganizzazione dell'Inps, sarebbe necessario dedicare tempo, risorse e persone, per rispondere alle necessità – in questo caso di sopravvivenza – di chi è in difficoltà, smettendola con i tagli al personale ed alle sedi. La Cgil continua la sua battaglia contro la precarietà sul lavoro, per il rispetto dei diritti e della dignità di ogni lavoratore, per una riforma degli ammortizzatori sociali che sia in grado di dare risposte concrete nella situazione di crisi che stiamo attraversando. La Cgil è vicina alla signora Candido e alla sua famiglia".

 

 

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