Si intestava i terreni agricoli dei defunti per ottenere dei contributi

Questo è quello che hanno scoperto gli uomini della Guardia di Finanza di Torino.

Si intestava i terreni agricoli dei defunti per ottenere dei contributi
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Per avere i contributi si intestava i terreni agricoli dei defunti. Questo è quello che hanno scoperto gli uomini della Guardia di Finanza di Torino a Lanzo.

I terreni agricoli? Dei defunti

Quando si imbatteva in un terreno agricolo apparentemente abbandonato, la prassi era sempre la stessa: si recava all’Agenzia delle Entrate e lo registrava a suo nome in qualità di locatario. Il vantaggio? Ottenere in tal modo i contributi agricoli erogati dalla Regione. C’era però un particolare, i legittimi proprietari non ne sapevano nulla.

Indagine Tenenza Finanza di Lanzo

Questo è quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino nel corso di un’indagine nei confronti di un imprenditore agricolo di Lanzo Torinese. I Finanzieri della Tenenza lanzese, comandati dal luogotenente Michele Veneziano,  che hanno condotto le indagini, hanno ascoltato una trentina di proprietari terrieri nei comuni di Lanzo Torinese e comuni limitrofi. In particolare  Ala di Stura e Balme.

Veri proprietari terreni all’oscuro

Dai primi riscontri è emerso fin da subito che la quasi totalità dei soggetti coinvolti era totalmente all’oscuro che i loro appezzamenti, sui cui gravava tra l’altro una richiesta di contributo pubblico, risultassero dati in locazione al fantasioso agricoltore. “L’operazione” ideata dal maldestro concittadino, infatti, permetteva, mediante la registrazione del contratto, di ottenere i contributi agricoli che l’A.R.P.E.A., l’agenzia regionale per i fondi all’agricoltura, eroga a vantaggio dei produttori agricoli.

Quarantenne nei guai

La vicenda ha assunto toni ancora più spiacevoli quando i Finanzieri hanno accertato che alcuni dei contratti agricoli erano stati stipulati con persone oramai defunte da anni, destando l’incredulità e l’indignazione dei parenti delle persone decedute. La posizione del quarantenne è ora al vaglio della Procura Regionale della Corte dei Conti; la finalità è il recupero del maltolto alla comunità.

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