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«Siamo i medici dell’anima: vaccinate anche noi sacerdoti»

Don Gino Casardi chiede al Governo e alla Regione di pensare a quanto la sua categoria sia in pericolo.

«Siamo i medici dell’anima: vaccinate anche noi sacerdoti»
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«Siamo i medici dell’anima: vaccinate anche noi sacerdoti». Don Gino Casardi chiede al Governo e alla Regione di pensare a quanto la sua categoria sia in pericolo.

Festa in parrocchia

la parrocchia di San Vincenzo e Sant’Anastasio domenica 31 gennaio ha aperto le sue porte al Salesiano Alessandro Bodallo che, durante la funzione officiata da don Luigi Casardi, ha raccontato alla comunità la vita di San Giovanni Bosco, protettore di editori, educatori, giovani, scolari e studenti il cui ruolo è stato fondamentale per il futuro degli oratori.
Una Messa molto speciale alla quale hanno partecipato anche alcuni piccoli fedeli.

«Siamo i medici dell’anima: vaccinate anche noi sacerdoti»

Al termine della funzione, don Casardi ha voluto fare un riflessione molto importante sulla pandemia e il Covid19:

«In queste settimane mi sono posto delle domande: io ho valutato quello che ho sentito e letto sul personale sanitario e sulla necessità di sottoporli a vaccino. E’ giusto infatti, che siano loro i primi a potersi sottoporre alle due dosi di vaccino. E’ importante che lo facciano medici, infermieri e tutto il personale come è corretto che ciò avvenga anche nelle Rsa, dove ci sono molti anziani.
Però c’è un fatto che mi sorge spontaneo: io sono anziano e sono sempre in mezzo alla gente. Inoltre se loro sono i medici del fisico, io sono quello dell’anima delle persone. Come detto, noi sacerdoti siamo in mezzo a tanta gente, la incontriamo e ci confrontiamo dando loro anche conforto nei momenti più difficili. Dunque anche noi dobbiamo essere tra i primi ad esser vaccinati. Io chiedo di vaccinare i sacerdoti che sono sempre in mezzo alla gente. Chiedo a chi di competenza, anche all’Asl, di intervenire.
Io sono un parroco che è sempre tra i fedeli e anche se utilizzo la mascherina, igienizzanti e tutte le indicazioni imposte dalla legge sono esposto al rischio.
Domenica, ad esempio, la chiesa era gremita perciò è giusto che anche la mia salute, come quella dei miei colleghi, sia messa in sicurezza».

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