Sicurezza in area Stazione, Flash Mob di Fratelli d’Italia

Sicurezza in area Stazione, Flash Mob di Fratelli d’Italia

Si sta svolgendo in questi minuti, ore 18 di giovedì 4 settembre 2025, il Flash  Mob di Fratelli d’Italia in stazione a Chivasso.

Sicurezza in area Stazione, Flash Mob di Fratelli d’Italia

Si sta svolgendo in questi istanti il Flash Mob  del circolo chivassese di Fratelli d’Italia guidato da Enzo Falbo, in piazza Garibaldi a Chivasso con lo slogan «Basta degrado alla Stazione». Un segnale per  contrastare appunto l’attuale situazione presente nella stazione ferroviaria di Chivasso. Infatti, tra «maranza», barboni, ubriachi, tossicodipendenti e scappati di casa vari, la Stazione Ferroviaria di Chivasso continua a essere un non luogo in cui, anche chi obbligato, cerca di trascorrerci il minor tempo possibile. Presenti anche la deputata Augusta Montaruli, l’assessore regionale Maurizio Marrone e Fabrizio Bertot coordinatore provinciale di FdI.

Il commento di Falbo

“Il Flash Mob di oggi è il culmine di quanto accaduto in stazione sino ad oggi  – dice Falbo, coordinatore cittadino di FdL – Sono ormai anni che questa situazione prosegue. Un gruppo di minoranza, Per Chivasso, ha effettuato una raccolta firme  però nulla si è mosso e il sindaco deve metterci del suo non può limitarsi a scrivere al Prefetto o aspettare che gli altri facciano qualcosa. Abbiamo la fortuna di avere in città la  compagnia  dei Carabinieri che fa un lavoro notevole e noi per questo la ringraziamo, ma il territorio è ampio quindi alcuni provvedimenti li deve prendere il sindaco. Noi,  quando Matola era sindaco, abbiamo attuato l’unità mobile della Polizia Locale e questo funzionava e potrebbe essere un provvedimento da attuare. E inoltre, gli agenti vigilavano e al tempo stesso ricevevano segnalazioni dai cittadini: c’era questo duplice ruolo.  Come ho sempre detto, la nostra opposizione è costruttiva e siamo disposti a collaborare per il bene della città e dei suoi abitanti, perchè noi amiamo Chivasso. Il degrado porta degrado e allora iniziamo ad adoperarci per rendere questa stazione  quello che è ovvero una della stazioni ferroviarie più importanti della regione.

Noi diamo la nostra disponibilità all’Amministrazione quindi questo Flash Mob deve essere visto come un punto zero non come qualcosa di negativo,  noi ci mettiamo del nostro per  lavorare per la nostra città. Adesso aspettiamo che il sindaco ci dia delle risposte ma lui deve metterci del suo fareu n promo passo magari, come detto effettuando i controlli con gli agenti di Polizia Locale”.

 

La situazione

RFI ha tolto quelle nella sala d’aspetto, ma il Comune non ha ancora fatto lo stesso per quelle all’esterno, sotto la pensilina. Da Palazzo Santa Chiara fanno sapere che non sono state rimosse per non creare ulteriori disagi ai pendolari, ma di fatto nessuno può utilizzarle in quanto sono perennemente occupate dalla corte dei miracoli che bivacca in zona, di giorno e di notte, senza soluzione di continuità.

Il ragazzo sfregiato dai “maranza”

La scorsa settimana si è verificato l’ennesimo episodio di cronaca avvenuto tra quelle quattro mura attraversate ogni giorno da migliaia di studenti e pendolari. Un ragazzino, residente in città, è stato sfregiato appena sotto l’occhio dalla solita banda di nordafricani che gli aveva chiesto soldi. Lui non li aveva, o non ha voluto darglieli, e uno di loro l’ha colpito con un taglierino, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Da quel momento, l’eco della notizia ha scatenato (giustamente) un’ondata di sdegno («Prima pagina, venti notizie / Ventuno ingiustizie e lo Stato che fa / Si costerna, s’indigna, s’impegna / Poi getta la spugna con gran dignità»), a cui sono seguiti una serie di atti che si può solo sperare portino a qualcosa, dato che non è certo la prima volta che il degrado dell’area finisce sui tavoli di chi, per competenze e per ruolo, dovrebbe trovare una soluzione definitiva.
Castello scrive al Prefetto

Il sindaco Castello ha scritto al Prefetto

Lunedì 1 settembre, il sindaco Claudio Castello ha preso carta e penna e ha scritto una lunga lettera per sottoporre all’attenzione del Prefetto di Torino, Donato Cafagna, «La grave e persistente situazione di insicurezza che interessa l’area della stazione ferroviaria di piazza Garibaldi e le zone limitrofe, in particolare piazzale XII Maggio e il Movicentro.
Negli ultimi mesi si sono verificati numerosi episodi di microcriminalità che hanno generato un clima di crescente allarme tra cittadini, pendolari e commercianti. Tra i fatti più gravi si segnalano: l’aggressione con taglierino ai danni di un minorenne all’interno dell’atrio della stazione, colpito al volto da un coetaneo per aver rifiutato di consegnare denaro; un precedente episodio in cui un sedicenne è stato minacciato con un coltello da cucina sulla passerella lato via Caluso; atti di degrado urbano, tra cui bivacchi, consumo di alcolici, e comportamenti indecorosi, specie nei pressi della vicina biblioteca civica; segnalazioni di spaccio e furti, come emerso da recenti controlli dei Carabinieri impegnati costantemente in operazioni di controllo straordinario». Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, dato che fino allo scorso aprile (quando a Chivasso si era riunito il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza) sembrava più colpa dei giornalisti che altro.
«A fronte di questa situazione – prosegue Castello – l’Amministrazione Comunale ha già adottato diversi provvedimenti, anche in collaborazione con PolFer sulla base delle precedenti interlocuzioni con la Prefettura di Torino, tra cui: ordinanze per il divieto di vendita e consumo di alcolici in fasce serali; divieto di introduzione di bottiglie di vetro in spazi pubblici; rimozione delle panchine presso lo scalo ferroviario; chiusura notturna del sottopasso della stazione e proposta di chiusura dell’intero scalo ferroviario nelle ore notturne.

Mancano presidi fissi

Tuttavia, tali misure si sono rivelate parziali e insufficienti a contenere il fenomeno. La percezione di impunità e la mancanza di presidi fissi continuano a favorire il radicamento di comportamenti illeciti, con conseguenze dirette sulla sicurezza urbana e sulla qualità della vita.
Alla luce di quanto sopra, in considerazione dell’urgenza di tutelare l’incolumità pubblica e sulla base delle proficue iniziative predisposte dalla Signoria Vostra, tra gli altri, nei Comuni di Ivrea e Pinerolo, lascio alla Vostra valutazione l’opportunità di convocare un incontro sul tema con le autorità e i soggetti interessati, al fine di discutere e valutare le misure più opportune da adottare per considerare le azioni più adeguate da intraprendere per affrontare le legittime istanze dei cittadini.
Tale richiesta, forte anche di oltre duemila cittadini firmatari di una petizione consegnata durante il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto al Comune di Chivasso lo scorso 8 aprile, rappresenterebbe un segnale concreto di attenzione istituzionale e un passo decisivo verso il ripristino della legalità».