Solidarietà a giornalista del nostro gruppo aggredito
Durante lo sgombero di un'area di baracche abusive al centro di continue polemiche.
Brutta aggressione al corrispondente dell’“Eco di Biella” (una delle testate della galassia Netweek) a Cossato. Il collega è stato aggredito da uno dei proprietari del terreno che ospita la “Valle degli orti”, area di baracche abusive al centro di continue polemiche, durante i lavori di sgombero. Il fattaccio è avvenuto lunedì 26 novembre.
Giornalista del nostro gruppo aggredito
L’aggressore avrebbe costretto con la forza il giornalista a consegnargli il telefono cellulare, al punto addirittura da strapparglielo dalle mani. Gli avrebbe inoltre storto il braccio dietro alla schiena. Il corrispondente di “Eco” ha quindi chiesto l’intervento dei Carabinieri di Cossato. Il telefono è stato alla fine riconsegnato, non prima però che il proprietario di una fetta del terreno si scusasse direttamente con il giornalista per l’incredibile aggressione. Nel farlo ha affermato d’aver frainteso la presenza dell’inviato.
Le scuse
Ha infatti sostenuto che le continue notizie pubblicate su Facebook relative all’area oggetto dello sgombero gli avevano fatto salire il sangue alla testa e gli avevano fatto in quel momento ritenere che quell’uomo che stava scattando fotografie non lavorasse per un giornale ma fosse uno dei blogger che voleva continuare a “ricamare” la notizia su Facebook. Alla fine, in seguito alle scuse, il collega ha deciso di non sporgere denuncia rinunciando nel contempo a farsi refertare in ospedale. I Carabinieri stanno comunque ancora valutando se sussista o meno nel grave gesto un reato procedibile d’ufficio come la violenza privata.
La solidarietà
Così Piera Savio direttore editoriale del Piemonte del Gruppo Netweek.
“L’episodio di Cossato scava un altro profondo solco nella nostra professione. I giornalisti sono regolarmente esposti al pericolo e indifesi. Ma soprattutto sono vittime indirette del degrado sociale portato da facebook e dagli altri social in cui transitano con troppa frequenza fake news e attacchi colmi di odio. Troppo spesso la gente confonde questi ignobili haters da tastiera con i giornalisti veri, quelli che ogni santo giorno, come il sottoscritto e come i ragazzi del gruppo che mi onoro di dirigere, indossano scarpe da battaglia e giacche a vento e “scendono in campo” per raccontare la verità. Fare informazione seduti in poltrona e pescando da facebook non ci interessa. Non ci interesserà mai. E nemmeno mai ci faremo intimidire da qualche scalmanato”.