SALUGGIA

Solinas: «Entro in carcere da innocente, nessun abuso su quella ragazza»

Con il verdetto della Cassazione la sentenza è diventata definitiva. Saluggia pronta a una raccolta firme in suo favore

Solinas: «Entro in carcere da innocente, nessun abuso su quella ragazza»
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Dopo la sentenza in primo grado, quella d’Appello ora anche la Cassazione ha giudicato Antonello Solinas colpevole dei reati di abuso e violenza privata.

Solinas condannato

Sono le 22 di martedì 29 novembre quando il mondo di questo uomo, marito, papà e nonno 61enne residente a Saluggia, crolla in pochi istanti.
La voce del suo avvocato dall’altra parte della cornetta gli comunica il verdetto finale: condannato a 4 anni e 5 mesi di reclusione e al pagamento del risarcimento di 10 mila euro alla vittima, oltre alle spese legali.
Così all’indomani, nel pomeriggio, Solinas si è costituito nella casa circondariale di Vercelli dove dovrà scontare la sua pena. Potrà ricevere le visite, oltre che dei suoi legali, anche dei suoi cari. Sei al mese, e ogni volta potranno andare a trovarlo tre persone.
Solinas si è sempre professato innocente, anche mercoledì prima di varcare le porte del carcere. Lui, infatti, ha sempre sostenuto che quanto raccontato dalla giovane donne non sia mai accaduto. Che lui, in quel giorno d’estate del 2016 a Sant’Antonino, non abbia mai commesso abusi o minacce nei confronti della ragazza.

«Entro in carcere da innocente, nessun abuso su quella ragazza»

Solinas, infatti, prima di lasciare la sua vita da uomo libero, ha scritto un messaggio breve, ma importante per lui, per ribadire la sua non colpevolezza e salutare la sua comunità: «In tutti questi mesi di sonni a metà, pianti di mia moglie e di mia figlia e grazie a Dio anche di gioia per la nascita di mia nipotina, mi sono preparato al peggio! È devastante pensare di dover abbandonare la mia famiglia i miei cagnolini e questo paese che ora più che mai sembra allontanarsi sempre di più! La mia condanna è un gravissimo errore di questa giustizia che fin dall'inizio mi ha trattato come una figura da punire senza lasciarmi confrontare almeno una volta con le persone che mi hanno teso questa trappola infame e ingiusta! Non mi sono mai considerato la persona perfetta e senza difetti! Tutt'altro! Ho tanti difetti anch'io e mi sono reso antipatico agli occhi di tanti, a volte con torto e altre con ragione, ma per quello che mi hanno condannato non mi ci riconosco affatto perché io non sono assolutamente quel genere di persona. Quella famiglia pagherà tutto il male che ha recato a me e alla mia famiglia davanti a un tribunale perché la verità non rimane mai troppo ha lungo nascosta. Dovranno pagare amaramente, fosse l'ultima cosa che farò. La mia coscienza è a posto e vorrei che tanti amici prendessero queste parole come un saluto».

Si sta attivando una raccolta firme

Una vicenda che ha segnato sin dall’inizio questa famiglia ben voluta in paese. Antonello Solinas, infatti, non ha mai nascosto quanto stesse accadendo, quanto stesse soffrendo con i suoi cari tant’è che proprio dopo la sentenza di primo grado (che in secondo grado ha visto ridursi la pena e l’eliminazione di due reati) aveva voluto «urlare» al mondo intero la sua innocenza attraverso le colonne del nostro settimanale.
E proprio quelle sue parole, quelle sue dichiarazioni oggi stanno spingendo molti saluggesi a prodigarsi per lui. Il paese, che infatti lo sostiene così come molti suoi cari, sta pensando di promuovere una raccolta firme per far comprendere che Solinas è un uomo buono, una di quelle persone che mai potrebbe pensare di far male ad una donna.
Una dimostrazione di stima importante sia per lui, ma anche per la moglie distrutta dal dolore.

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