Spari di fucile a ridosso delle case
Due segnalazioni nel giro di pochi giorni di distanza nel Bosco del Vaj. Una residente racconta la sua vicenda
Da Castagneto Po a Verrua Savoia avvengono spesso delle segnalazioni di residenti che sono allarmati dal fatto che i cacciatori molte volte si spingono troppo vicine alle case. Solo negli ultimi tempi sono state due le segnalazioni sul territorio di Castagneto Po.
Spari di fucile a ridosso delle case
L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto domenica scorsa: «È la prima volta che passeggiando nel bosco in pieno pomeriggio avvisto un cinghiale in fuga (a parte essere contro la caccia in generale ma anche per una questione di sicurezza), - dice un’abitante di Castagneto Po - non è possibile che il bosco sia in mano ai cacciatori e non si possa passeggiare senza pericolo, un bosco frequentato da famiglie, runner, persone con cani, un bosco dai diversi sentieri. Non so se la popolazione sia stata avvertita di una battuta di caccia oggi perché io all’ingresso della riserva non ho visto cartelli».
Una vicenda ancora più singolare è stata quella che una persona che vive in una proprietà privata a ridosso del Bosco del Vaj: «Ero in cortile con mio figlio di otto mesi in braccio quando un cacciatore ha sparato tre volte con il fucile a circa 20 metri da casa, senza dare le spalle all’abitazione, su proprietà privata recintata e senza segnalare la battuta con i relativi cartelli».
Prosegue il racconto e man mano sale anche la preoccupazione per quelle che sarebbero potute essere le conseguenze per l’incolumità sua e dei suoi familiari: «È scappato dopo gli insulti ricevuti, ma l’abbiamo beccato (io e i vicini) dove aveva parcheggiato la sua auto. Alle nostre rimostranze ha risposto che “sapeva di aver fatto una cavolata non aveva visto la casa”. Ora mi chiedo: come si può lasciare il permesso di caccia a uno che non vede una casa a venti metri? Io ho allertato chiunque e non ho intenzione di fermarmi per nessun motivo. Ieri, lunedì 23 dicembre sono stata ricevuta in Comune, dal sindaco Danilo Borca e dal vicesindaco Sandro Capella che si sono dimostrati molto attenti e disponibili alla mia vicenda e in generale a questa situazione. Mi hanno confermato che non si tratta di interventi programmati, ma di caccia libera. Questi cacciatori non risiedono in paese e quindi sono di difficile individuazione. Come detto, prima mi hanno confermato con gli organi competenti per cercare di risolvere questa situazione.
Poteva colpire mio figlio in testa con una fionda a quella distanza, figuriamoci con un fucile. Qui si parla di sicurezza di un bambino in un cortile della propria abitazione».
Trovato un gatto morto
Inoltre, non molto tempo fa è stato trovato un gatto morto in un cortile dell’abitazione. In questo caso è emerso che nel corpicino di questo gatto erano presenti dei pallini.
Tolleranza zero per i cacciatori che sono pericolosi altro che orsi, cinghiali ecc.