Stazione invasa da escrementi (umani), urina e rifiuti
La voce dei pendolari stanchi di vivere in queste condizioni: «Non c’è nemmeno un bagno, una sala d’attesa».
Che la stazione ferroviaria di Saluggia non sia un fiore all’occhiello lo aveva già decretato un'indagine di Adiconsum Piemonte, Adoc e Federconsumatori.
Stazione bocciata
Uno studio che aveva esaminato vari aspetti come la mancata possibilità di accedere ai binari con percorsi in piano (marciapiede, rampe, ascensori, piattaforme servoscala), solo dipinto il segnale del limite di sicurezza in zone di pericolo, i gap (marciapiede basso o comunque non abbastanza elevato da annullare o minimizzare il gap in senso verticale e, talvolta, orizzontale), l’assenza di servizi igienici nonché l’assenza di indicatori visivi. Un’inchiesta nella cui conclusione la stazione di Saluggia aveva solo un semaforo verde e ben sei rossi tant’è che veniva sottolineato: «Criticità che riguardano la maggior parte delle caratteristiche prese in considerazione».
Un’analisi che sposano anche i pendolari, coloro che ogni giorno vivono la stazione ferroviaria di Saluggia.
Escrementi (umani), urina e rifiuti
Quando si «entra», infatti, si può subito notare come la sala d’attesa sia chiusa da catene e lucchetti dunque quando piove o fa freddo, è impossibile ripararsi in un luogo un po’ più caldo. Se si vuole andare in bagno, impossibile. Tant’è che scendendo le scale per raggiungere il secondo binario sembra di entrare in una latrina: ci sono segni di urina ma soprattutto di escrementi umani sui muri una volta bianchi. Lo sporco nel sottopassaggio è ormai un segno indelebile: tra rifiuti e cicche di sigarette. E poi ancora pedate di scarpe. Segno che chi frequenta la stazione non la rispetta, segno di inciviltà e degrado.
«E’ veramente intollerabile tutto ciò, occorrerebbero dei controlli magari attraverso delle telecamere per individuare i responsabili dei gesti di vandalismo, perché di vandalismo si tratta, e poi sanzionarli», spiegano alcuni pendolari in attesa del treno.