Strage di Rivarolo, moglie e figlio disabile uccisi già al mattino
Martedì si svolgeranno i funerali di Wilson e Maria Grazia.
Nuovi inquietanti dettagli sulla strage di Rivarolo: Wilson e Maria Grazia uccisi già al mattino, Osvaldo Dighera e la moglie Liliana Heidempergher freddati uno alla volta la sera di sabato, appena entrati in casa, diverse ore prima che gli inquirenti entrassero in casa. Come riporta PrimaIlCanavese.it
Strage di Rivarolo, moglie e figlio uccisi già al mattino
I primi risultati delle autopsie svolte martedì scorso sui corpi delle vittime inizia a delineare il quadro di una vicenda che si fa sempre più cupa. Wilson, il 51enne figlio disabile e la moglie Maria Grazia Valovatto sarebbero stati uccisi già al mattino di sabato come ipotizzato dagli inquirenti fin dal ritrovamento, in camera da letto e ancora in pigiama. Secondo la ricostruzione Wilson sarebbe stato ucciso per primo, con un colpo sparato al capo a bruciapelo, poi sarebbe toccato alla moglie alla quale avrebbe esploso un colpo a circa un metro di distanza, sempre alla testa.
I funerali di Wilson Tarabella e Maria Grazia Valovatto
Si svolgeranno martedì 20 aprile a Rivarolo Canavese i funerali di Maria Grazia Valovatto e del figlio Wilson. Al termine della cerimonia funebre le salme dei due rivarolesi proseguiranno per il Tempio Crematorio di Mappano.
I Dighera attirati in una trappola?
I coniugi Dighera invece sarebbero stati uccisi la sera, a loro, stando alle prime ricostruzioni, Renzo Tarabella, non avrebbe neanche lasciato il tempo di capire cosa stava accadendo e li avrebbe freddati appena dopo il loro ingresso in casa, uno alla volta: prima Osvaldo, con due colpi, uno alla schiena e uno alla testa, poi la moglie Liliana, uccisa con un solo colpo alla testa, che era andata dai Tarabella nel tentativo di trovare il marito che non sentiva da ore.
L’attesa
Solo Tarabella, piantonato all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, potrà chiarire meglio i dettagli. Dal perchè del gesto, già a tratti spiegato in un biglietto lasciato in cucina, ai momenti di “buco” fra un omicidio e l’altro.