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Strage ferroviaria di Brandizzo, LE FOTO del presidio di solidarietà in memoria delle vittime

"Denunciamo l’approccio economicista nella gestione forsennata dei fondi del PNRR da parte del colosso FS (e di RFI nel caso particolare), che genera una condizione in cui la protezione dei lavoratori non è adeguata"

Strage ferroviaria di Brandizzo, LE FOTO del presidio di solidarietà in memoria delle vittime
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Ad un anno dalla strage operaia di Brandizzo i lavoratori delle ferrovie ricordano e denunciano la situazione che vivono ogni giorno. Lo fanno per ricordare che nella notte tra il 30 e 31 agosto del 2023 sono deceduti Kevin Laganà, 22 anni, Michael Zanera, 34 anni, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, Giuseppe Saverio Lombardo, 53 anni, Giuseppe Aversa, 49 anni, mentre lavoravano per mantenere in efficienza in nostri binari.

 

 

Strage ferroviaria di Brandizzo

Sono tanti coloro che questa mattina, sabato 31 agosto, si sono ritrovati nella stazione ferroviaria di Brandizzo dove, cinque operai, hanno perso la vita mentre lavoravano.

E nel promuovere il ricordo di questi cinque lavoratori, gli organizzatori hanno spiegato nei giorni precedento che:

Loro malgrado sono purtroppo diventati il simbolo di quello che non dovrebbe MAI accadere durante un’attività lavorativa, fondamentale per far circolare in sicurezza i treni che tutti utilizziamo. Un’attività rischiosa che non trova il giusto riconoscimento in termini di tutele per la sicurezza e la dignità dei lavoratori.

Le cause materiali della strage sono apparse chiare fin dal primo momento mentre il contesto organizzativo in cui esse sono maturate presenta lati oscuri che hanno origine nel modello organizzativo adottato da RFI per le lavorazioni; soprattutto nei tempi e nelle regole di esecuzione dei lavori in appalto e subappalto. Alla magistratura resta il compito di accertare oltre alle cause primarie anche quelle indirette che sottopongono i lavoratori in tutti i cantieri ferroviari a rischi ulteriori per la salute e la sicurezza, conseguenti alle condizioni di soggezione e vulnerabilità contrattuale.

A fronte dell’oggettiva esigenza di maggiori tutele dei lavoratori delle manutenzioni ferroviarie abbiamo assistito ad una sconsiderata iniziativa aziendale avallata dai sindacati “firmatari”, quale è stata la stipula dell’accordo del 10 gennaio 2024; accordo che stravolge turnazioni e organizzazione dei cantieri, causando l’indebolimento delle squadre di lavoro.

In occasione della ricorrenza di Brandizzo, denunciamo l’approccio economicista nella gestione forsennata dei fondi del PNRR da parte del colosso FS (e di RFI nel caso particolare), che genera una condizione in cui la protezione dei lavoratori non è adeguata; analogamente a quanto accade a danno di tutte le lavoratrici e i lavoratori nel resto del Paese, come certificano i bollettini quotidiani sugli infortuni mortali, gravissimi e gravi. Una conta inaccettabile anche senza tener conto dei casi non denunciati e/o occultati; come fossimo all’alba dello sviluppo industriale sette-ottocentesco.

È inaccettabile che tali politiche abbiano pervaso in modo così profondo anche le dinamiche produttive di una impresa pubblica come RFI, la quale dovrebbe al contrario fungere da riferimento positivo per tutta l’imprenditoria italiana, sovvenzionata o meno.

E invece Brandizzo, ha aperto una funesta stagione di stragi sul lavoro: cinque operai morti il 16 febbraio 2024, in Via Mariti a Firenze nel crollo di un cantiere della Esselunga; sette lavoratori morti il 6 aprile 2024 nell’esplosione della centrale Enel di Suviana (BO); cinque operai morti il 6 maggio 2024, per asfissia in una cisterna a Casteldaccia, vicino a Palermo, durante la manutenzione di una rete fognaria. Tragedie eclatanti per il numero di vittime che si sommano allo stillicidio quotidiano delle morti sul lavoro. Un fenomeno apparentemente inarrestabile che mostra la gravità della situazione e l’attualità della questione “sicurezza sul lavoro” in Italia.

Il presidio di solidarietà

Un presidio, quello che si sta svolgendo, ha radunato moltissimi lavoratori che vogliono, oltre a ricordare le vittime, anche chiedere più sicurezza in qualsiasi ambito lavorativo perché non si può uscire di casa per andare a lavorare e non far più ritorno dai propri cari.

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L'INTERVENTO DURANTE IL PRESIDIO

 

 

Intanto durante il presidio, ogni treno che passa dalla stazione di Brandizzo, fischi in segno di solidarietà perché nessuno ha dimenticato quello che un anno fa accadde proprio lungo questi binari.

 

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