A TORRAZZA

Studio epidemiologico, Corna: «Quei 12 mila euro potevano essere spesi per i vivi»

Il progetto dell'esperto Christian Salerno.

Studio epidemiologico, Corna: «Quei 12 mila euro potevano essere spesi per i vivi»
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Studio epidemiologico a Torrazza Piemonte, il consigliere d'opposizione Luigi Corna: «Quei 12 mila euro potevano essere spesi per i vivi».

Studio epidemiologico

Era il 2017 quando le Amministrazioni comunali di Verolengo, Torrazza e Rondissone avevano deciso di avviare uno studio epidemiologico sul loro territorio. Gli allora sindaci Rosanna Giachello, Massimo Rozzino e Miriam De Ros volevano capire quali erano le cause di morte dei loro concittadini, capire se c’era qualcosa che influenzava i decessi. Uno studio che si articolava in diversi step.
Ma oggi, a poco più di due anni dall’avvio di questo progetto, l’unico Comune a voler proseguire con la seconda fase dello studio è Torrazza.
Nel mese di giugno, infatti, la Giunta Rozzino ha affidato incarico a Christian Salerno per proseguire indagini epidemiologiche sul territorio di Torrazza Piemonte. Il sindaco Rozzino ha mantenuto la promessa di condurre ulteriori approfondimenti specie alla luce dei risultati che erano emersi nell’ultimo studio di
mortalità consegnato pochi mesi fa alle Amministrazioni di Verolengo, Rondissone e appunto Torrazza.
La convenzione, per la durata iniziale quadriennale, prevede diversi interventi tra i quali un REC (Referto Epidemiologico Comunale) per studiare la distribuzione del totale cause a livello di sezioni censuarie , uno studio di coorte dove si considerino anche i rischi occupazionali/ambientali e infine la distribuzione di un questionario alla popolazione a cui possono partecipare sia i residenti sani, i malati e i parenti dei deceduti per capire i fattori di rischio individuali.
Oltre alla presenza di Salerno è prevista anche la collaborazione con l’infermiera Martina Gavazza molto attiva sul territorio vercellese-torinese e profonda conoscitrice del territorio con il quale ha instaurato uno stretto rapporto anche umano per la sua attività di assistenza territoriale con persone affette da patologie e/o non autosufficienti.

Il progetto

«Proprio tale collaborazione permetterà, - spiega Salerno - specialmente durante il periodo di distribuzione del questionario, di usufruire della presenza (un paio di volte al mese) di uno dei due professionisti per aiutare nella compilazione del questionario i cittadini e valutare lo stato di salute dei singoli residenti che ne faranno richiesta. Questa serie di analisi epidemiologiche sono destinate a valutare i rischi legati a pressanti ambientali già sussistenti sul territorio da tanti anni e che possono aver indotto un danno ambientale e sanitario. Pertanto è bene precisare che non sono previste analisi (salvo richieste dell’amministrazione) su potenziali fattori di rischio che si stanno insediando sul territorio in questi mesi. Infine per la primavera 2021 è previsto un primo possibile incontro pubblico per illustrare alla popolazione i primi risultati e i prossimi interventi epidemiologici previsti nell’area di Torrazza».
Una scelta, quella dell’Amministrazione Rozzino, che costerà al Comune di Torrazza 12 mila euro, somma che sarà erogata in quattro tranche in quattro anni, cioè per l’intero periodo della studio».

La critica dell’opposizione

Sulla scelta dell’Amministrazione Rozzino interviene il consigliere d’opposizione Luigi Corna: «Cos’ha fatto Salerno sino ad ora? La conta dei morti. Secondo il mio punto di vista sarebbe più logico occuparsi dei vivi perché non muoiano. La Città Metropolitana nel bloccare l’ampliamento della discarica ha ribadito che il carico ambientale su Torrazza è molto pesante, che è un territorio provatissimo.
Mi domando come mai il sindaco non abbia chiesto all’Asl To 4 di svolgere questo studio, avremmo così risparmiato 12 mila euro che si sarebbero potuti investire sui giovani e la scuola perché abbiamo capito durante questa emergenza che non siamo pronti ad affrontare la didattica a distanza. Si sarebbero potuti acquistare tablet con quella somma visto che a settembre non sappiamo come gli studenti torneranno in classe, e se lo faranno perché forse sarebbe stato il caso di avviare uno studio per comprendere se le nostre scuole sono idonee o meno».

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