CRESCENTINO

Svastiche e Duce, ignoranza fascista

E' accaduto nei giorni della Memoria

Svastiche e Duce, ignoranza fascista
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Crescentino si è fermata per ben tre momenti per ricordare l’Olocausto, il genocidio di popolazioni e gruppi di persone di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista e i loro alleati.

Svastiche e Duce, ignoranza fascista

Non è solamente un momento al quale partecipano l’Amministrazione comunale e i soliti noti, ma ci sono persone, soprattutto giovani, che nulla hanno a che vedere con il mondo della politica o della resistenza. E intanto c’è chi invece si «diverte» a imbrattare i muri con scritte antisemite. Ed è un gesto che fa male, che colpisce dritto al cuore di questa città che da anni si professa antifascista, che da anni combatte affinché quella pagina di storia sia conosciuta da tutti e che tutti comprendano che certi accadimenti non dovranno più ripetersi. Perché la Shoah non deve esser solamente quella lezione di storia che il prof spiega in aula alle scuole medie e alla superiori, che lo studente impara e ripete per prendere un bel voto sul registro elettronico. No, deve esser una lezione di vita, una di quelle che mai potrà esser cancellata dalla mente e dal cuore di ognuno di noi. Perché 6 milioni di persone sono morte in quei campi di concentramento. In quei lager che oggi si possono visitare, non per fare una «foto ricordo» ma per comprendere le atrocità di quella pagina di storia buia contro la quale uomini e donne hanno combattuto. Una pagina non così lontana.
A Crescentino fa male svegliarsi una mattina e scoprire che qualche idiota, al posto di giocare a pallone al campetto o di bersi una coca cola al bar chiacchierando con gli amici, ha deciso di prendere una bomboletta spray nera, di andare in via Antiche Mura San Bernardino e scrivere “W il Duce” e a fianco disegnare una svastica. L’opera di uno o di più che forse non hanno ancora ben compreso che il Duce e il Führer, Benito Mussolini e Adolf Hitler, hanno cercato di sterminare un popolo, quello Ebreo, solamente perché erano tali. Perché non erano come loro.
Andrebbero individuati e puniti facendogli studiare e comprendere quello che è accaduto in quei lager oltre che fargli ricoprire quelle scritte oscene. Magari realizzando una vera opera d’arte, come d’altronde ce ne sono in quella piccola strada pedonale, che parli di uguaglianza tra i popoli, dove un bimbo di carnagione chiara abbraccia un bimbo dal volto scuro, dove un bimbo con in mano il Tanakh (la Bibbia ebraica) abbraccia un altro con la Bibbia cristiana, dove la mezzaluna e la stella (simboli dell’islam) incontrano il crocifisso cristiano. Solo così, questi vandali potrebbero capire che quello che hanno fatto non è uno scherzo ma è un gesto che fa male. Molto male. E che nessuno mai dovrà più uccidere anche solo una persona perché di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali diverse come d’altronde è previsto anche nella nostra costituzione all’articolo 3. Perché tutti siamo uguali.

Le parole del sindaco

Di fronte a tutto questo naturalmente la politica non sta in silenzio. Anzi. Primo fra tutti il sindaco di Crescentino Vittorio Ferrero che sottolinea quanto questo sia un segnale di forte ignoranza e stupidità.
«E’ fondamentale ricordare quanto è accaduto e quanto sia da condannare quello che hanno vissuto le vittime durante il regime fascista – sottolinea Ferrero – Inneggiare al Duce e a quegli avvenimenti, al di là dello studiare il fatto storico, è sintomo di forte ignoranza. Occorre mantenere alta l’attenzione, affrontare queste tematiche affinché non accadano più, affinché nulla possa mettere in difficoltà il nostro sistema di libertà. Noi condanniamo, e parlo a nome di tutta la mia squadra, questo gesto».
Primo cittadino che naturalmente ha già informato i carabinieri della locale stazione: «Il comandante della Polizia locale Claudio Milano ha comunicato l’accaduto agli uomini dell’Arma. «Noi come Amministrazione stiamo verificando se è nelle nostre possibilità poter oscurare quelle scritte - dice Ferrero - poiché sono state realizzate su un muro privato».

L'intervento dell'Anpi

Parole di condanna anche quelle che arrivano dal presidente dell’Anpi cittadina, Marilena Vittone: «Le scritte che inneggiano al nazifascismo spuntate in questi giorni, vicini alla Giornata della Memoria, forse sono solo bravate di vigliacchi e ignoranti. Non devono essere però sottovalutate. Sono segnali di una diffusa indifferenza verso chi era stato travolto dalle leggi razziste, dalla violenza della guerra, dalle sofferenze nei lager. Allarmano l'Anpi e i democratici, gesti come i saluti romani di massa, le nostalgie per la dittatura fascista, con l'uomo solo al comando. La risposta è vigilare e che le istituzioni e le forze politiche (anche la scuola) si impegnino per sviluppare tra le persone una coscienza civile e antifascista».
Intanto la Città di Crescentino, come detto, si è fermata due volte per ricordare questa pagina di storia.

 

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