la decisione

Tamburelli ha lasciato il Consiglio comunale di Livorno

«Sono stufo di esser sempre ignorato».

Tamburelli  ha lasciato il Consiglio comunale di Livorno
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«Basta, lascio il consiglio comunale: mi sono stufato, tutte le cose per cui ho richiesto interessamento sono state sistematicamente ignorate e non sono mai stato contattato per discuterne». Ha scelto una lunga lettera pubblica Antonio Tamburelli  per spiegare le sue dimissioni dalla carica di consigliere comunale del gruppo di opposizione “La scelta è Chiara-Cambiare si può”.

Tamburelli si dimette

Pochi giorni fa, esattamente il 20, Tamburelli ha fatto protocollare la missiva con cui dice addio al consiglio e poche ore dopo ha recapitato nelle buche dei livornesi una lunga paginata in cui spiega le sue motivazioni, attacca la maggioranza e il sindaco di Livorno Ferraris,  Stefano Corgnati. Ma cosa c’è dietro questa scelta drastica, che provoca l’ennesimo terremoto in consiglio dopo l’addio all’opposizione di Elia Demin, poi passato in maggioranza, le dimissioni di Pino Posca e la fuoriuscita polemica di Federico Pizzamiglio dal gruppo “Uniti per Livorno”? «Me ne vado perché malgrado la buona volontà dimostrata segnalando, proponendo, discutendo e facendo osservazioni sui vari punti, al fine di ottimizzare l’operato dell’amministrazione, non ho ricevuto la benché minima attenzione», osserva Tamburelli. Poi aggiunge: «Le cose per cui ho richiesto interessamento sono state lasciate cadere e mai sono stato contattato per discuterne, perciò mi sono stufato. La gestione del consiglio è stata ridotta nei fatti all’insegna del “lasciamoli parlare, tanto poi facciamo quello che vogliamo”». Poi entra nel dettaglio e se la prende con le scelte della giunta Corgnati, a cominciare dalla realizzazione del polivalente, di cui è stato il più fermo tra gli oppositori, e dallo spostamento della Biblioteca da Palazzo Ferraris. «Non c’è nessun cedimento nella volta sopra il museo, ma crepe evidenti a causa di incuria e mancanza di manutenzione dei beni comuni», aggiunge, attaccando poi le aree verdi dell’ex Pirelli quando secondo lui bisognava investire per creare un grande parco polifunzionale «copiando il gioiellino che è stato creato a Santhià». Tamburelli se la prende con gli investimenti nelle opere pubbliche e, tornando sul polivalente, sostiene che con 1,3 milioni di euro a disposizione si poteva dotare Livorno di una Casa della salute. Poi conclude guardando al futuro, visto che tra meno di due anni si andrà alle elezioni.
«Come gruppo abbiamo cercato sempre, pur con molti limiti, di fare il nostro lavoro di controllo. Anche se mi ritiro, auspico che ci sia uno scatto d’orgoglio in vista della prossima scadenza elettorale, di quella parte di comunità che non si riconosce nell’operato della maggioranza: spero che si facciano avanti volti nuovi disposti a metterci la faccia».

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