Torteria, pubblicata la sentenza: no al sequestro, ma multe salate
ttoria a metà per il locale chivassese diventato simbolo dei negazionisti del Covid.
Attesa da mesi, la sentenza della Corte di Cassazione sul dissequestro de «La Torteria» di Rosanna Spatari (diventata simbolo dei negazionisti del Covid e della battaglia contro mascherine e Green Pass) è stata pubblicata nella mattinata di lunedì 14 marzo.
Torteria, pubblicata la sentenza
Tre pagine, a firma del presidente della Prima Sezione Penale Carlo Zaza (relatore Fulvio Filocamo) che rappresentano sì una vittoria per la barista chivassese, ma solo per quanto riguarda il sequestro.
Le multe, salatissime, restano tutte da pagare.
No al sequestro, ma multe salate
«Con ordinanza del 17 giugno 2021 - si legge - il Tribunale del riesame di Torino ha confermato il sequestro preventivo emesso con decreto dal Gip del Tribunale di Ivrea del 30 aprile 2021, eseguito il 6 maggio , dell'esercizio commerciale "La Torteria" sita in Chivasso perché la titolare Rosanna Spatari, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, non osservava i provvedimenti legalmente dati dall'Autorità per ragioni d'igiene e sicurezza pubblica disposte dalla normativa anti Covid e, in particolare all'ordine di chiusura dell'attività» disposto da Carabinieri, Polizia Locale e dal Prefetto.
Assistita dal suo legale, Spatari ha presentato quattro motivi di ricorso. Il primo è stato considerato fondato e assorbente rispetto ai successivi.
«Va preliminarmente considerato - si legge nelle motivazioni - che, a seguito dell'entrata in vigore del decreto legge 19 del 25 marzo 2020, in applicazione del combinato disposto dai commi 1 e 8 dell'art.4, la condotta attribuita alla ricorrente è divenuta illecito amministrativo (...) Ciò premesso l'ora citato art. 4 del d.l. 25 marzo 2020, n.19, prevede che, in caso di violazione delle misure di contenimento anti Covid, la sanzione pecuniaria, irrogata dal Prefetto con ordinanza
ingiunzione, possa essere accompagnata dalla sanzione accessoria della chiusura dell'esercizio commerciale per un periodo temporale tra i 5 e i 30 giorni, stabilendo al comma 5, che, in caso di reiterazione delle violazioni la sanzione pecuniaria sia raddoppiata e la sanzione amministrativa accessoria applicata nella misura massima. E' peraltro consolidato l'orientamento di questa Corte, al di là dell'esplicita previsione normativa ora illustrata, che la contravvenzione di cui all'art. 650 codice penale, anche per l'espressa clausola di sussidiarietà, può ritenersi integrata solo qualora la condotta contestata sia relativa alla violazione di provvedimenti emessi "per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d'ordine pubblico o di igiene" legittimamente adottati rispetto a situazioni non previste da una norma specifica, mentre va esclusa la sua applicazione per l'inottemperanza ad ordinanze applicative di leggi o regolamenti considerato che in queste ipotesi l'omissione è sanzionata, come il caso in esame, in via amministrativa».