Truffa carosello, un buco da venti milioni di euro

Sono state formulate nei giorni scorsi dal Pubblico Ministero della Procura di Ivrea le richieste di pena per gli imputati.

Truffa carosello, un buco da venti milioni di euro
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Chiesti tre anni di reclusione per l'imprenditore Carlo Cane, tra i responsabili della truffa carosello.

Il processo in Tribunale

Sono arrivate le richieste di condanna per i soci e legali rappresentanti della società di import/export «Intertrading srl», con sede legale a Ivrea. Le richieste sono state formulate nel corso dell’udienza che si è tenuta lo scorso lunedì davanti al giudice Antonio Borretta del Tribunale di Ivrea.  La vicenda fa riferimento agli anni di imposta 2011 e 2012.

Gli imputati nei guai, tra loro anche Carlo Cane

Il pubblico ministero ha chiesto una pena di tre anni di reclusione per Carlo Cane, 48enne di Verrua Savoia difeso dall’avvocato Paolo Bonino Davico, e per Francesco D’Angelo, 48enne di Gassino Torinese difeso dall’avvocato Giuseppe Del Sorbo.
Per Rosanna Buzzoni, 78enne di Verrua Savoia difesa sempre dal legale Paolo Bonino Davico e madre di Carlo Cane, sono stati invece richiesti due anni e 2 mesi di reclusione. L’ultima proposta di condanna, invece, è di due anni e 5 mesi per Antonio Casamassima, 53enne di Gassino Torinese difeso dall’avvocato Cinzia Nardelli.

La ricostruzione della truffa carosello

Secondo la ricostruzione della Procura di Ivrea, si tratterebbe di un caso della cosiddetta truffa «carosello», ampiamente descritta in aula nel corso di una precedente udienza da un funzionario dell’Agenzia delle Entrate.
Un meccanismo fraudolento che si basa su operazioni triangolari tra società di paesi membri della Comunità Europea condotte attraverso l’introduzione di aziende fittizie, chiamate in gergo dall’Agenzia delle Entrate «società buffer» (dall’inglese «di transizione»).
L’obiettivo è quello di aggirare le normative sull’Iva tramite operazioni fittizie sulle quali poter però detrarre crediti Iva.

Un buco da venti milioni di euro

A trarre le conclusioni è stato anche l’avvocatura dello Stato: ha chiesto al giudice Antonio Borretta, nel caso volesse disporre un risarcimento provvisionale, di stabilire la cifra di 1 milione di euro. Il danno totale sarebbe secondo i primi conteggi superiore ai 20 milioni di euro. Le difese prenderanno la parola il 3 dicembre.

 

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