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Truffa dei vaccini a domicilio, alla porta suonano falsi dipendenti pubblici

Nei giorni scorsi una donna ha ricevuto «una strana visita».

Truffa dei vaccini a domicilio, alla porta suonano falsi dipendenti pubblici
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Si spacciano per dipendenti comunali e tentano la truffa dei vaccini a domicilio. Nei giorni scorsi una donna ha ricevuto «una strana visita». Il monito di Cena è di non abbassare la guardia.

Truffa dei vaccini a domicilio

Tentata truffa ai danni di una persona over 65. Questa volta la scusa per intrufolarsi nell’abitazione della persona in questione, che vive sola, è stata una scusa assolutamente attuale. «Al citofono mi hanno detto che erano mandati dal Comune per somministrarmi il vaccino anti COVID a domicilio, evitandomi in questo modo scomodi spostamenti». Sono queste le parole che aprono il racconto di una cittadina calusiese, che chiede di mantenere l’anonimato, residente in via Primino Frassato. Il fatto increscioso risale a qualche giorno fa, per l’esattezza a venerdì 22 gennaio.

Alla porta suonano falsi dipendenti pubblici

«Erano da poco passate le 14.30 – racconta la signora in questione – e la persona che collabora con me alla gestione e alla pulizia della casa se ne era appena andata. Vivo sola e come tale sto sempre attenta a non lasciare entrare in casa estranei, quindi rispondo al citofono prima di aprire il cancello». Cosa è successo esattamente venerdì 22?
«Ricordo che già nel corso della mattinata avevo ricevuto un paio di telefonate da numeri sconosciuti, o meglio con prefissi non consueti, avevo anche provato a richiamare uno di quei numeri, ma non erano raggiungibili o erano sconosciuti – racconta la signora - Poi, tra le due e mezza e le tre meno un quarto qualcuno ha suonato il campanello, ho risposto al citofono, che è posizionato accanto al cancello e non vicino alla mia porta di ingresso per fortuna, e una voce di donna mi ha detto che erano mandati dal Comune per farmi il vaccino anti-Covid a casa, in questo modo non mi sarei dovuta scomodare per recarmi dal medico o al poliambulatorio per la somministrazione.
Ho risposto che avrei chiesto conferma al sindaco, una cosa così senza preavviso era poco credibile!
A questo punto l’auto bianca che era in strada è partita in modo fulmineo, ho visto tre persone e il colore dell’auto, non il modello, era bianca come quelle del personale infermieristico dell’Asl, forse per ingannare meglio i potenziali truffati».

Le parole del sindaco

Un espediente innovativo, che fa riflettere sulla disonestà e il non rispetto delle persone, in particolare di quelle non più giovani o sole.
«Non bisogna mai abbassare la guardia – commenta il sindaco Maria Rosa Cena informata dell’accaduto – le strategie dei malviventi sono molteplici, quindi occorre molta prudenza e tutti dobbiamo segnalare situazioni anomale o pericolose, anche questo vuol dire contribuire al bene della comunità».
E giungono appropriate le conclusioni della signora che ha rischiato la truffa e quasi sicuramente il danno.
«Mi ritengo molto fortunata ad avere dei bravi vicini di casa – dichiara – ci aiutiamo anche sorvegliando gli ingessi comuni, soprattutto se qualcuno di noi non è in casa per un periodo di tempo più lungo.
Fare rete è una modalità che tutti dobbiamo attivare, per la salvaguardia di tutti, soprattutto quando si è soli come me e non si hanno più vent’anni».
L’auto bianca di cui abbiamo parlato potrebbe essere stata vista anche in un’altra zona di Caluso, ma niente di quanto segnalato dalla residente in via Frassato si è ripetuto.

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