Tutti assolti per la lite al Planetarium
Canaldi si era costituito parte civile chiedendo 115 mila euro di risarcimento danni.

Sono stati tutti assolti gli imputati per la lite al Planetarium di Caluso.
Assolti per la lite
Si è concluso con un’assoluzione il processo a carico della famiglia Cordera e di alcuni dipendenti, finiti al centro di una vicenda relativa al bar del centro commerciale Planetarium di Caluso.
La sentenza
Giovedì 12 luglio, infatti, il giudice Mascolo, del tribunale di Ivrea, ha pronunciato la sentenza, per la soddisfazione della famiglia e delle altre persone coinvolte, oltre al legale difensore Federica De Boni del Foro di Torino.
In aula
Il primo a parlare è stato il figlio, Riccardo Cordera: «Abbiamo rinnovato fiducia nel sistema italiano: è stata fatta giustizia. Ci siamo ritrovati coinvolti in una situazione nostro malgrado perché sono state messe in piedi delle circostanze non veritiere. C’è stata una montatura nei nostri confronti, ma il giudice ci ha riscattati: sono felice per i miei genitori e gli altri dipendenti».
Sulla stessa riga le dichiarazioni dell’avvocato difensore, Federica De Boni: «Siamo soddisfatti del risultato, il giudice è giunto a un’assoluzione dopo aver sentito numerosi testimoni. Si chiude così una vicenda che si inserisce in un’accesa conflittualità del centro commerciale Planetarium. Ci sono state altre querele precedenti che sono state archiviate e anche questa volta il giudice ha optato per l’assoluzione».
Parte civile
Diversa la posizione di Luigi Canaldi, che si era costituito parte civile chiedendo 115 mila euro di risarcimento danni: «Faremo ricorso, abbiamo portato anche dei video che dimostrano quanto successo».