Nata nei lunghi giorni d’attesa prima del suo funerale, che si è svolto sabato 9 luglio, l’iniziativa «Un albero per Paolo» è stata voluta dai famigliari ed amici di Paolo Pich per trasformare il suo ricordo in qualcosa di concreto.
Un albero per ricordare Paolo Pich
«L’idea – racconta la moglie Anna – mi è venuta una sera, mentre stavo innaffiando i suoi bonsai e mi dicevo “Non so se ce la farò a farli vivere tutti”. Lui ne aveva una cura particolare, era una delle sue passioni: raccoglieva e seminava qualunque cosa, qualsiasi fiore o pianta trovata in giro. Ne ho parlato con Massimo Corcione, suo amico fraterno, e da lì abbiamo deciso di piantare degli alberi per Paolo. Lo diceva sempre, “Perché c’è tutto questo cemento…”. Noi abitiamo in quella zona, la Residenza Giardini, non a caso: siamo a due passi dal centro eppure siamo circondati dal verde. Alcuni alberi saranno piantati nei giardini del palazzo (ne ho già parlato con l’amministratore), altri saranno messi a dimora nel periodo e nelle zone ideali tra le aree verdi e i parchi di Chivasso, in luoghi in cui possano crescere bene».
Il contributo alla raccolta fondi
Per contribuire alla raccolta fondi, che si chiuderà il 31 agosto, è possibile fare donazioni con un bonifico sul conto intestato al figlio, Federico Pich, IBAN IT03O 030- 6930370100000068216 con causale «Un albero per Paolo», oppure tramite Satispay al 339/2311035 (stessa causale e stesso destinatario).
«Per spiegare questo nostro gesto – chiude la moglie Anna – abbiamo scelto una frase di Baden Powell, fondatore, nel 1907, del movimento mondiale dello scautismo: “…Procurate di lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato…”».