lutto

Un dramma senza un perché: l’addio a Marco Campagnol

Ha dedicato la sua vita ai figli.

Un dramma senza un perché: l’addio a Marco Campagnol
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Sempre accanto ai suoi due figli. Piccoli spezzoni di momenti felici trascorsi sulle Alpi del Piemonte. Sono queste le immagini che ritraggono Marco Campagnol, 55 anni, sul suo profilo, che tanti piangono adesso che lui non c’è più. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato nell’abitazione di Montanaro nella giornata di venerdì scorso.

Un dramma senza un perché: l’addio a Marco Campagnol

Un padre attento e presente. La perdita della moglie qualche anno fa per un male incurabile aveva lasciato un gran vuoto in questa giovane famiglia ma Marco aveva saputo trovare la forza di andare avanti, ce l’aveva messa tutta per costruire una vita serena insieme ai figli e si era preso cura di loro per colmare quel vuoto. Lavorava in LivaNova a Saluggia e non aveva mai smesso di portare avanti le sue grandi passioni: la montagna e il volo. Trascorreva intere giornate a camminare sino alle cime delle montagne del nostro Piemonte, e da lassù, sempre più in alto, vicino al cielo, guardava questa nostra Terra.
E c’era quella sua grande passione: volare. Aveva fatto il corso specifico e si era perfezionato nel volo del parapendio. Non passava fine settimana senza dedicarsi a questa passione. Questi alcuni dei tanti messaggi lasciati per lui dai suoi amici.

I ricordi

«Ricordo il tuo arrivo con un tuo amico al corso di parapendio quando ero istruttore negli anni Novanta - scrive Marco - Molto simpatici e senza fronzoli, pensai alle prime parole scambiate. Non avevi filtri. Un approccio empatico e senza maschera, eri semplicemente te stesso. E in breve sei diventato bravo, non credo proprio per mio merito ma per il tuo talento. Ricordo l’ultima chiacchierata insieme, io e te, alcuni mesi fa. Ti dissi che dopo dieci anni di fermo avevo ripreso a volare e che avrei voluto acquistare un parapendio nuovo. Tu mi hai dato il tuo consiglio con la semplicità e la simpatia di sempre. Dopo tanto tempo i ruoli si sono invertiti, bellissimo. Peccato non sapere il futuro per potere trattenere più a lungo certi momenti. Un abbraccio, Marco».

C’è poi un’altra amica che ricorda: «Tu che non le mandavi a dire a nessuno. Tu sempre limpido, quello che ti passava per la mente veniva sempre riferito dalla bocca, una qualità che ho sempre apprezzato tantissimo, la schiettezza. Ti avevamo soprannominato “Ruvido” per questo ma non lo eri affatto. Un ragazzo dalla mente fine e pratica, sensibile. Una tristezza infinita, adesso. E’ apparsa in cielo una nuvola mentre in decollo osservavamo il meteo ed ho pensato che fosse lui a salutarci. Ciao Ruvido, che il cielo ti accolga per un lunghissimo volo di cross».

Un’altra sua conoscente ricorda: «Ciao Ruvido, sei volato via. Ora, ovunque tu sia ti auguro di trovare colei che ti mancava e che in questo momento non la trovavi. Sono certa che la troverai e che starete di nuovo insieme. Caro Ruvido, ti auguro un buon viaggio e proteggici nel tuo volo infinito».

Il consigliere comunale e amico Simone Debernardi: «Una brava persona, un pezzo di pane. Tutta Montanaro è scossa per questo grande lutto. Siamo vicini alla famiglia e ai due piccoli ai quali spetterà di trovare la forza per andare avanti senza più mamma e papà. Lo incontravo spesso, nelle feste, all’uscita della scuola, era un piacere stare a parlare con lui. Mi raccontava delle sue passioni, era anche molto bravo a riparare attrezzi per il giardinaggio. Ci mancherai, Marco».

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