durante la seduta

Una frase choc in Consiglio a Montanaro: Pellegrino querela Gallon

Il consigliere porterà avanti l'azione senza alcun ripensamento.

Una frase choc in Consiglio a Montanaro: Pellegrino querela Gallon
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«E’ l’espressione del partito fascista». Sono queste le parole del capogruppo di opposizione IdeaMontanaro Arcangelo Gallon rivolte al Presidente del Consiglio Antonio Pellegrino durante il consiglio del 28 luglio che hanno portato ad una querela.

Una fase choc in Consiglio

Una querela per reato di diffamazione con registrazioni audio che il Presidente del Consiglio ha sporto nei confronti del consigliere di IdeaMontanaro al Comando dei Carabinieri di Montanaro. E la Legge non transige in questi casi definendo un reato apostrofare una persona con l’epiteto di «fascista».

Il rimprovero

Un epiteto utilizzato dal consigliere dopo essere stato «rimproverato» dal Presidente del Consiglio. «E’ vero che spesso redarguisco i consiglieri di IdeaMontanaro - ci riferisce il Presidente del Consiglio - Ma, è anche vero che nessun altro consigliere o assessore ha bisogno di essere rimproverato. Invece, i consiglieri di IdeaMontanaro utilizzano sovente espressioni non inerenti ad opinioni politiche ma offensive nei riguardi della persona oppure hanno comportamenti non consoni al ruolo istituzionale (ridono, scherzano o persino fanno cena durante le sedute). Quel che voglio precisare è che i miei rimproveri non sono un abuso di autorità ma costituiscono semplicemente il rispetto delle regole del Regolamento Comunale».

La denuncia

Nessun ripensamento, dunque, per questa denuncia? «Nessuno - risponde Pellegrino - Intendo portarla avanti a tutti gli effetti con nessuna intenzione di ritirarla. Avrei potuto chiudere un occhio se il consigliere Gallon si fosse scusato davanti al consiglio. Scuse che a fine seduta gli sono state chieste pure dal sindaco Giovanni Ponchia. Scusarsi è un gesto che serve ad ammettere i propri errori,  è un modo per volere rimediare a quel che si è detto voltando pagina. Non averlo fatto vuole invece dire non riconoscere l’offesa con il rischio di ripeterla altre volte». «Penso di assolvere nel miglior dei modi al mio ruolo- conclude Pellegrino- Un ruolo che non si limita alle sedute comunali ma a gestire, negli ultimi tempi, la pandemia. Il «grazie» che ogni giorno ricevo dalla gente premia il mio impegno».

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