Una mostra per scoprire tutta la lunga storia di Virginio Berta

Piero Gallo, Giuseppe Vercellotti e Marco Berta. Sono loro che, nell’arco di un mese, hanno ricostruito la vita di Virginio Berta.

Una mostra per scoprire tutta la lunga storia di Virginio Berta

E, grazie a loro, l’intera comunità di Casabianca e non solo ha potuto ammirare la splendida mostra allestita nei locali dell’asilo infantile che porta il nome di Berta, il cui nonno, già medico, e la sua mamma erano originari di Casabianca. Una mostra che chissà, vista la sua grande importanza per il territorio, un giorno potrebbe trovare casa in uno stabile comunale, diventando una mostra permanente. La ricerca di Gallo e Vercellotti è partita da Montalenghe, paese natale di Berta dove, tramite il Comune, hanno avuto modo di conoscere Marco Berta, giovane ingegnere che non è discendente di Virginio Berta ma è un grande appassionato di storia locale. Con lui hanno scoperto alcuni aspetti della vita di Berta, che è stato anche sindaco del paese canavesano che però non lo ricorda in alcun modo. Anzi, sulla sua tomba non c’è nemmeno più una lapide o un’incisione.

Un immenso patrimonio

«Abbiamo scoperto che aveva un fratello, Felice, studente di medicina morto a 20 anni – spiega Gallo – Non sappiamo se Virginio avesse fatto studi particolari, sappiamo solamente che gestiva l’immenso patrimonio e che era stato anche consigliere a Verolengo. Berta, alla sua morte, ha lasciato un lascito all’ospedale di Chivasso (che lo ricorda con un busto) per realizzare un letto per i poveri e i malati di Casabianca. E anche una somma all‘ospedale Molinette di Torino. Donò invece a Torrazza, l’area verde che oggi ospita il Palazzo Municipale proprio per costruire questo edificio». Tante curiosità che molti non conoscevano e che sono state apprezzate nel corso della mostra allestita in occasione del centenario dell’Asilo Virginio Berta.