lutto

Una vita dedicata all’Asd Crescentinese

Il mondo del calcio dà l’addio a Barcotti.

Una vita dedicata all’Asd Crescentinese
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Se ne è andato in punta di piedi, senza far rumore alcuno Angelo Barcotti, conosciutissimo non solo a Crescentino per la sua attività sia professionale che sportiva.

Una vita dedicata all’Asd Crescentinese

Barcotti, originario di Tronzano Vercellese, si era trasferito a Crescentino nel 1961. Un anno importante per la sua carriera perché da subito prende le redini del Consorzio agrario di Crescentino che gestirà, insieme alla moglie Maria, sino al novembre del 1995. Ma il 1961 è anche l’anno in cui è entrato a far parte della dirigenza dell’Asd Crescentinese, la squadra di calcio della città nella quale ha militato per cinquant’anni. Un amore, quello per la squadra della sua città, cresciuto nel tempo e al quale ha dedicato ogni suo momento libero.

Il ricordo

«Papà era innamorato della Crescentinese e ancora negli ultimi suoi giorni ricordava i tempi andati, raccontava della sua squadra – racconta la figlia Antonella – Era dirigente, coordinatore e anche organizzatore delle gare. Non c’era domenica per mia mamma, la domenica era tutta dedicata alla sua società. Dove c’era la divisa granata c’era lui, non si perdeva una partita ma nemmeno gli allenamenti dei suoi ragazzi. In settimana e nel weekend, per la Crescentinese c’era sempre. Ricordo quando nell’ufficio al campo si metteva a cercare di far quadrare i conti che però non tornavano mai, perché le spese erano tante ma le entrate poche. E allora lui tallonava tutte le aziende, dalle più piccole alle più grandi in cerca di sponsor.
Amava quei ragazzi che ha visto crescere, che seguiva in ogni loro attività. Quei ragazzi, che come amava raccontare lui, ha portato fino in Promozione. Erano il suo orgoglio. Lui era vicino ad ognuno di loro, li ascoltava e li aiutava sempre. E questo suo grande impegno la società lo ha sempre riconosciuto tant’è che più volte è stato premiato con medaglie e targhe».

Angelo Barcotti ha scritto pagine e pagine importantissime della storia della crescentinese, una società che nel giorno della scomparsa l’ha ricordato così come i tanti atleti che sono passati da quel campo di via Teodoro Peruzia.

E l’amore per quei piccoli, poi diventati ragazzi e uomini lo si comprendeva anche nei suoi molti racconti, perché lui amava ricordare gli anni alla Crescentinese.

Tra le sue tante esperienze in città, anche una amministrativa: era tra i candidati della lista di Roberto Minoli nel 2009.

Un uomo di compagnia

Angelo era un uomo di compagnia, che amava stare con gli amici e fare festa come dice ancora la figlia: «Gli piaceva andare in giro ma non a visitare posti, ma a far festa con gli amici. A trovare le persone. Non c’era locale nell’arco di 150 chilometri che non lo conoscesse: amava il buon vino e la buona cucina. Era un festaiolo nel vero senso della parola. E, nonostante non stesse bene, solo pochi giorni fa diceva di voler festeggiare i sessant’anni di matrimonio che l’anno scorso, a causa di un incidente di mia mamma, non avevano potuto celebrare. Dunque un’altra festa, ancora con i suoi cari e i suoi amici». Ma Angelo non ha potuto festeggiare questo importante traguardo con la sua Maria che oggi lo piange.

Il lutto

Angelo lascia un grande vuoto in questa comunità, diventata la sua casa, che ora si stringe al dolore delle figlie Cristina con Vittorio e Antonella con Piero, degli adorati nipoti Giuseppe, Alessandro ed Edoardo, del fratello Mario, delle cognate Graziella e Mariuccia.

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