Va a letto con il cognato e lo denuncia per stupro

La donna è a processo per calunnia: nei guai anche marito e suocera.

Va a letto con il cognato e lo denuncia per stupro
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Va a letto con il cognato e lo denuncia per stupro. La donna è a processo per calunnia: nei guai anche marito e suocera.

Va a letto con il cognato e lo denuncia per stupro

Non è raro che davanti ai banchi dei giudici del Tribunale di Ivrea arrivino intere famiglie in lotta tra loro. Spesso si tratta di reati di maltrattamenti. A volte, invece, sono ragioni economiche a spingere fratelli e sorelle, figli e genitori a schierarsi l’uno contro l’altro.
Nella mattinata di lunedì 3 febbraio, però, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ivrea Ombretta Vanini si è trovata di fronte un caso a dir poco singolare.
Nel banco degli imputati si sono seduti un uomo e una donna, marito e moglie residenti a Rondissone. La coppia deve rispondere del reato di presunta calunnia. Tutto ebbe inizio con una denuncia, sporta propria dalla donna presso la stazione dei carabinieri di Verolengo.
Il dito accusatorio della signora è puntato proprio contro il cognato, il fratello dell’imputato. E l’accusa è certamente una delle più infamanti: una presunta violenza sessuale che avrebbe subito dall’uomo. Ma non finisce qui. Ad essere accusata dall’imputata c’è anche la suocera, la madre dell’imputato e del fratello. La sua colpa sarebbe stata quella di averle chiesto ripetutamente del denaro in maniera estorsiva.
Si tratta di reati di una certa gravità, per i quali possono essere emesse sentenze di condanna rispettivamente fino a dieci e dodici anni di carcere.

Coinvolto anche marito e suocera

Secondo la Procura di Ivrea, però, le accuse mosse dalla donna sarebbero totalmente infondate.
Quale sarebbe stato, invece, il ruolo del marito? La sua colpa, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, sarebbe stata quella di aver sollecitato un intervento della giustizia malgrado fosse consapevole che le dichiarazioni della moglie fossero mendaci. Avrebbe dunque retto «il gioco» della moglie. Per questo motivo, sono finiti entrambi sotto processo.
La prima udienza, che si è tenuta presso il Palazzo di Giustizia eporediese, però, si è conclusa con un rinvio e senza alcuna decisione da parte del GIP.
Il legale difensore dell’uomo, infatti, l’avvocato Davide Balzaretti del foro di Vercelli, ha chiesto che venisse effettuata sul suo assistito una perizia al fine di verificare le effettive capacità di intendere e di volere dell’imputato al momento del fatto oggetto del processo. Intanto, è già stata disposta una perizia che è stata affidata ad un collegio di esperti in materia.
Il processo è aggiornato all’8 giugno prossimo. In quell’occasione, la difesa dell’imputato presenterà ulteriore documentazione medico-psicologica. Qualora venisse provata la non consapevolezza dell’uomo al momento del presunto reato, la sua posizione potrebbe essere stralciata.
Destino che sembra legato per ora anche a quello della moglie, difesa invece dall’avvocato Maria Rosa Barolo del Foro di Ivrea.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ivrea Ombretta Vanini ha temporaneamente sospeso il suo giudizio anche per quanto riguarda la donna.
Tutto rinviato, dunque, in attesa delle perizie: i risultati che saranno espressi nelle relazioni saranno inevitabilmente fondamentali per la conclusione del processo.

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