Vaccini Covid, il Sisp manda gli Over80 nel posto sbagliato
La parole del sindaco per commentare questo ennesimo errore.
Dopo il pasticciaccio dei tamponi, Cigliano non si fa mancare nemmeno quello dei vaccini. Infatti, il Sisp ha mandato gli Over80 nell'edificio sbagliato.
Vaccini Covid, il Sisp manda gli Over80 nel posto sbagliato
Si, una situazione assurda ad una settimana dalla comunicazione sbagliata dell’esito di un tampone, o meglio alla comunicazione di due esiti, diversi naturalmente, di un solo test. Una questione che il primo cittadino Diego Marchetti aveva affrontato con l’Asl Vercelli, responsabile di questo errore.
Ma il problema che l’Amministrazione comunale si è trovata ad affrontare sabato scorso è stato ben più complesso.
«Nella mattinata di sabato 20 febbraio abbiamo scoperto che il Sisp aveva sbagliato indirizzo del polo vaccinale di Cigliano - spiega Marchetti - Una situazione molto complessa perché aveva comunicato a più di 100 anziani over80 l’indirizzo della Casa di Riposo, cioè lo stabile di Vicolo Corbetta, al posto di indirizzarli nell’edificio corretto, cioè il poliambulatorio di Vicolo Garavoglia 15. Un problema non indifferente visto che a ricevere la comunicazione non erano stati solamente gli anziani di Cigliano che avremmo potuto contattare qualora ci avessero consegnato i loro nominativi, ma anche quelli dei paesi del circondario. Una volta capito che l’errore era stato fatto dal Sisp inviando il messaggio, abbiamo preso subito contatto con le Amministrazioni dei paesi vicini e diramato un avviso sia sul sito internet del Comune che attraverso i canali social.
Il nostro intento era quello di indirizzare gli anziani nella sede corretta e anche quello di non creare alcun problema alla Casa di riposo».
Il caos
Ma lunedì mattina, come ben immaginava il sindaco, davanti alla Rsa si sono presentati diversi anziani.
«Lunedì mattina abbiamo posizionato davanti alla struttura per anziani un cartello che comunicava l’errore inserendo l’indirizzo esatto - spiega Marchetti - Invece, davanti alla sede corretta, erano presenti i volontari della Vapc che cercavano di gestire la situazione evitando di creare assembramenti.
Naturalmente ci sono stati dei disagi e dei ritardi, era impensabile infatti che bastasse una comunicazione online e sui social per evitare che qualcuno andasse in Rsa. Ma noi non avevamo altra soluzione.
E’ un errore increscioso, un disagio».