Vandali sfregiano un pilone votivo
Questo quel che è avvenuto nel fine settimana scorso quando è stato completamente rovinato.
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Vandali sfregiano un pilone votivo a Montanaro. Questo quel che è avvenuto nel fine settimana scorso quando è stato completamente rovinato.
Vandali sfregiano un pilone votivo
Ogni montanarese conosce il Pilone della Goretta. Situato in un’oasi di pace, in mezzo alla campagna nella zona di San Rocco, è un simbolo per il paese. Scoprirlo vandalizzato non è soltanto uno schiaffo alla civiltà, ma anche alla buona educazione ed al buon senso. Questo quel che è avvenuto nel fine settimana scorso quando è stato completamente sfregiato il volto del Santo che appare sul Pilone, San Solutore.
Il commento dell'assessore
«E’ una mancanza di rispetto per un’opera di proprietà della comunità - è il commento dell’Assessore alla cultura Michela Gallenca - un gesto vergognoso che va a colpire sia il valore artistico che sacro di quest’opera che appartiene al nostro paese». Inoltre, un aspetto significativo è che quest’opera è stata restaurata da alcuni volontari di Montanaro nel 2006, un restauro completato due anni dopo dal pittore Enrico Spartaco (su richiesta di don Silvio Tapparo). Negli anni, sia questo pittore che i volontari hanno lavorato gratuitamente per effettuare piccoli lavori di manutenzione per la conservazione del pilone. «Questo gesto è alquanto riprovevole perchè va a colpire un’opera che è stata curata negli anni dai volontari - spiega Gallenca - E’ una perdita di rispetto nei confronti del lavoro di questi volontari che hanno dedicato tempo e risorse a questo bene e saranno ancora loro stessi a ripristinarlo nuovamente».
La storia
Un pilone, quello della Goretta, che custodisce una storia interessante. La tradizione vuole che la Santa raffigurata nel pilone, San Giuliana, transitò sul sentiero tra i boschi di Montanaro con un carro in cui era adagiato San Solutore, legionario convertito al cristianesimo, perseguitato e condannato a morte dai Romani. Il pilone sorge nel luogo in cui San Giuliana dovette fermarsi prima di attraversare il torrente Orco ed arrivare poi a deporre il corpo del martire nella chiesa dei Martiri a Torino.