IL CASO

Ventotto intossicati alla cena di classe: nausea, vomito, febbre e dissenteria

Sotto accusa la carne cruda dell’antipasto misto servito ai genitori. Uno di loro è finito in ospedale

Ventotto intossicati alla cena di classe: nausea, vomito, febbre e dissenteria
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Una cena di classe, bambini da una parte e genitori dall’altra, poco meno di novanta persone che nella serata di venerdì 6 giugno si sono sedute ai tavoli di un noto ristorante del Basso Canavese.

Ventotto intossicati alla cena di classe

Due i menù: giro pizza e bibite per i bambini e tre antipasti (carne cruda, vitello tonnato e flan di verdure con fonduta), agnolotti, brasato e dolce per gli adulti.
«I problemi - racconta uno dei genitori che ha contattato la nostra redazione - si sono verificati la sera stessa, tra dissenteria, nausea, vomito, febbre e dolori addominali.
Una situazione grave, tanto che per una mamma è stato necessario il trasporto al Pronto Soccorso di Ivrea».

Sotto accusa gli antipasti, o meglio la carne cruda, l’unica tra i tre antipasti ad essere assaggiata dai tre bambini che hanno poi riportato malesseri. Tra gli adulti non tutti l’hanno mangiata, circostanza che sembra confermare l’origine dell’intossicazione.
La segnalazione è stata anche inviata al Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’AslTo4, ad Ivrea, che molto probabilmente farà partire una serie di accertamenti.

La segnalazione

«Abbiamo deciso di rendere noto quanto successo - spiega un altro genitore - non per vendetta, ma perché lo riteniamo di una gravità estrema. I ristoratori (che nel caso specifico avevano anche chiesto il pagamento anticipato) devono rispettare le regole, e prestare la massima attenzione a piatti che possono essere potenzialmente pericolosi per i loro clienti».
Abbiamo cercato più volte di metterci in contatto con la struttura, ma i responsabili non erano mai presenti.

L’Istituto Superiore di Sanità

«Esistono oggi al mondo - si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità - più di 250 tossinfezioni alimentari, che si manifestano con differenti sintomi e sono causate da diversi agenti patogeni, perlopiù batteri, virus e parassiti. Con il passare degli anni, vengono identificati continuamente nuovi patogeni (i cosiddetti patogeni emergenti, come Campilobacter jejuni, Escherichia coli 157:H7, Listeria monocytogenes, Yersinia enterocolitica, etc), alcuni dei quali si diffondono anche per effetto dell’incremento di scambi commerciali, di ricorso alla ristorazione collettiva, di grandi allevamenti intensivi e di viaggi.

La contaminazione dei cibi può avvenire in molti modi. Alcuni microrganismi sono presenti negli intestini di animali sani e vengono in contatto con le loro carni (trasmettendosi poi a chi le mangia) durante la macellazione. Frutta e verdura possono contaminarsi se lavate o irrigate con acqua contaminata da feci animali o umane. Fra gli altri, la Salmonella può contaminare le uova dopo aver infettato il sistema ovarico delle galline. I batteri del genere Vibrio, normalmente presenti nelle acque, vengono filtrati e concentrati dai frutti di mare, come ostriche e mitili, e quindi possono causare infezioni se gli alimenti vengono ingeriti crudi.
Le infezioni possono essere trasmesse al cibo, da parte degli operatori, anche durante la fase di manipolazione e preparazione degli alimenti (è il caso del batterio Shigella, del virus dell’epatite A, e di molti altri patogeni) sia per contatto con le mani che con gli strumenti della cucina, utilizzati ad esempio nella preparazione di diversi alimenti e non disinfettati a dovere. Un cibo cotto e quindi sicuro (la maggior parte dei microrganismi non resiste a temperature superiori ai 60-70 gradi) può contaminarsi per contatto con cibi crudi. Inoltre, grande importanza rivestono le condizioni in cui i cibi sono mantenuti durante le varie fasi di conservazione: la catena del freddo, ad esempio, previene lo sviluppo e la moltiplicazione di alcuni microrganismi, che per essere tossici necessitano di una popolazione molto numerosa.

Normalmente, il sistema interessato dalle tossinfezioni alimentari è quello gastrointestinale con manifestazione di nausea, vomito, crampi addominali e diarrea, e con una insorgenza dei sintomi in un arco di tempo relativamente breve (da ore a giorni). Nel caso di ingestione di alimenti contaminati, viene solitamente colpita la prima parte dell’apparato gastroenterico e i sintomi (nausea e vomito più che diarrea e molto più raramente febbre e brividi) si manifestano in tempi più brevi. Nel caso invece di tossinfezioni causate da microrganismi che tendono a diffondersi anche nel sistema sanguigno, i tempi di manifestazione possono essere più lunghi, e il sintomo più frequente è la diarrea, accompagnata da febbre e brividi.

La diagnosi di una tossinfezione è possibile solo attraverso test di laboratorio che identificano l’agente patogeno. Tuttavia, in molti casi, una diagnosi non viene effettuata perché non c’è una denuncia alle autorità sanitarie dell’infezione.
Inoltre, uno dei problemi in termini di gestione delle tossinfezioni alimentari è chiarire l’origine della malattia, soprattutto quando questa si trasforma in epidemia. Dato che molti microrganismi patogeni possono diffondersi anche attraverso canali diversi dal cibo (ad esempio attraverso l’acqua, l’aria o per contatto diretto), non sempre è facile per le autorità identificare la fonte dell’infezione e intervenire.

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