Voleva uccidere il rivale con il veleno: arrestato
In manette un chimico autodidatta.

Indagine partita da Torino
E’ partita da Torino, nell’ambito di intercettazioni telefoniche su altra inchiesta, l’indagine che ha portato all’arresto di un giovane astigiano con una pesantissima accusa: quella di detenzione della ricina, un veleno così pericoloso da essere stato trovato nei laboratori sotterranei di Baghdad dopo la destituzione di Saddam nell’ambito dell’arsenale “chimico” segretamente custodito. Sulla vicenda c’è ancora il massimo riserbo, ma l’astigiano arrestato farebbe parte di un gruppo di quattro persone coinvolte in un folle piano di omicidio scaturito da una relazione finita. Come scrive lanuovaprovincia.
Tutto per farla pagare all’ex
La donna lascia il suo compagno per un altro, amico di entrambi, e l’ex non la prende niente bene decidendo di lavare questo sgarbo al suo onore architettando un piano di avvelenamento con la ricina.
Eseguite anche perquisizioni
Qualche giorno fa, secondo indiscrezioni, sono state eseguite diverse perquisizioni e nelle ultime ore sono scattate le manette agli indagati, fra i quali l’astigiano accusato di detenzione e produzione di armi chimiche.
L’astigiano era un “chimico autodidatta”
Il giovane, secondo quanto trapelato ma non ancora confermato, sarebbe un autodidatta, appassionato di miscele e formule cui era stato dato l’incarico di produrre il veleno.