a rischio i borghi

La Fiera del Beato Angelo Carletti a Chivasso si farà

L'evento clou che attira in città tantissima gente.

La Fiera del Beato Angelo Carletti a Chivasso si farà
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Da sempre il rientro dalle vacanze estive per i chivassesi è segnato dalla festa patronale del Beato Angelo Carletti. L'evento clou che attira in città tantissima gente. E anche quest'anno ci sarà.

La Fiera del Beato Angelo Carletti si farà

Da sempre il rientro dalle vacanze estive per i chivassesi è segnato dalla festa patronale del Beato Angelo Carletti. L'evento clou che attira in città tantissima gente.
E quest’anno - dove a causa del Covid il mondo è cambiato - cosa succederà? Ci sarà la tradizionale Fiera dell’ultimo mercoledì di agosto, con la serata dei borghi e con gli eventi religioso a partire dalla processione?
Abbiamo chiesto al sindaco di Chivasso Claudio Castello cosa devono aspettarsi i chivassesi.
«La mia intenzione è quella di rispettare le tradizioni e quindi di organizzare la Fiera al Parco del Mauriziano. Certo, nel rispetto delle regole, garantendo innanzitutto la sicurezza. Quindi il distanziamento sociale. E’ ovvio che tutto dipende anche dal Covid, dovesse esserci un’ondata di ritorno - e mi auguro proprio di no - allora sarebbe difficile pensare alla nostra tradizionale, plurisecolare, fiera agricola in onore del Beato Angelo Carletti che propone, puntualmente, l’ultimo mercoledì di agosto, i prodotti della tradizione.
Una manifestazione che sottolinea le vocazioni agricole, zootecniche ed agro alimentari del nostro territorio. E proprio grazie al lavoro congiunto del Comune di Chivasso e di tante associazioni, di allevatori e agricoltori l’evento ha raggiunto risultati ragguardevoli che l’hanno qualificato come manifestazione di interesse regionale. A far da cornice, e a rendere ancor più appetibile la fiera e la location, ovvero il Parco del Mauriziano».
Una bella vetrina che da’ visibilità all’imprenditorialità agro-zootecnica locale ed alle produzioni del territorio. Generalmente gli espositori sono poco meno di un centinaio fra allevatori, espositori di macchine agricole e merceologie collegate. Ci sono poi gli stand istituzionali, di enti pubblici, di associazioni di categoria e di volontariato. Insomma davvero una grande festa. Che ha un’appendice importante nello storico mercato che si svolge nel entro storico.

Dubbi sulla Festa dei Borghi

Mentre alla sera c’è l’appuntamento con i borghi che scendono nelle vie e piazze della città per offrire delle prelibatezze culinarie tipiche del territorio.
E quest’anno? «Stiamo cercando di fare dei ragionamenti - dice il sindaco - con L’Agricola. Anche in questo caso a me piacerebbe poterla organizzare. Certo è un po’ complicato, quindi bisognerò pensare a una serata più contingentata ma sarebbe importante per la città.
Questa settimana abbiamo una serie di incontri e vedremo cosa si potrà fare. Dopo il lungo periodo di lockdown sarebbe un bel segnale di ripartenza».
Anche il presidente dell’Agricola Davide Chiolerio ovviamente vorrebbe regalare ai chivassesi una festa patronale nel segno della tradizione.
E quindi non far mancare all’appuntamento con la serata dei borghi. Ma al momento è impossibile dire se potrà venire o meno fatta.  Proprio nelle prossime settimane avremmo un incontro con i tecnici e dirigenti comunali per valutare cosa si può fare. Certo che alla luce delle giuste norme introdotte per contenere il contagio da Covid 19, la vedo dura organizzare la serata dei borghi che prevede la distribuzione di cibo, il suo consumo nei piatti e bicchieri di carte, con posate etc. come si era soliti fare. Anche perché, se bisogna garantire il distanziamento per evitare assembramenti, bisognerà stravolgere il tutto. Sicuramente come Agricola qualcosa vorremmo fare per la Festa della città che ha bisogno di segnali positivi. E quindi si potrebbe pensare a concerti. Più di tanto al momento non so. Oltretutto, considerato che ci sono di mezzo le ferie estive, manca poco all’appuntamento del Carletti e anche potendo non sarebbe così semplice organizzare grandi eventi. Staremo a vedere. La volontà da parte nostra c’è e anche la voglia e l’entusiasmo però se già con la leggi Gabrielli, introdotta dopo i fatti di piazza San Carlo a Torino, era complicato organizzare eventi tipo la serata dei Borghi, oggi la vedo davvero dura. Restiamo comunque in attesa di conoscere le direttive. E al più presto speriamo di esser in grado di avere le idee chiare su cosa fare effettivamente».
Quindi è evidente che esiste la buona volontà da parte di tutti gli organizzatori del tradizionale evento chivassese che ogni anno conta sulla partecipazione di numerose persone anche provenienti dai paesi limitrofi, ma occorre ponderare le scelte e vedere cosa è possibile mettere in campo in concreto.

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