Rassegna "Il teatro dei passi perduti" dell'Associazione Foravia

Sabato 22 febbraio alle 21 il secondo spettacolo.

Rassegna "Il teatro dei passi perduti"  dell'Associazione Foravia
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L'associazione culturale Foravia, con l'assessorato alla cultura presenta la stagione 2020 - giunta alla 21ª edizione - del Teatro dei Passi Perduti.  La rassegna Il teatro dei passi perduti ha preso il via sabato 8 febbraio alle 21 presso il teatrino civico di Chivasso.

Rassegna teatrale

E' stato un successo il primo spettacolo della rassegna teatrale «Il teatro dei passi perduti» che ha visto in scena «Più di mille giovedì - La storia delle Madres di Plaza de Mayo» di «Assemblea Teatro», con la regia di Renzo Sicco e Lino Spadaro, con Annapaola Bardelloni e tratto da «Le irregolari» di Massimo Carlotto. «A me piaceva ballare e sognare. Amavo mio marito, adoravo mia figlia. Amavo molto anche questo paese». Con queste parole, dentro una stanza di una casa qualunque, Annapaola Bardeloni apre lo spettacolo. Impersonare una delle Madri di Plaza de Mayo non è facile. Siamo consapevoli del fatto che la storia delle Madres de Plaza de Mayo è una ferita tuttora aperta. La vicenda è quella di una Madre, ma è emblematica del dramma che tutte le donne di Plaza de Mayo hanno deciso di condividere, perché ciascuna di esse è madre di tutti i desaparecidos, in una commovente coralità che è stata la loro forza negli anni bui della dittatura. Accade alle volte che il Teatro sappia confrontarsi con la Storia.

La stagione 2020 è ricominciata come di consueto dal Teatrino Civico di Chivasso a cura del direttore artistico Marco Galati, dell’Associazione Foravia, realtà da sempre impegnata nell’organizzazione dell’iniziativa.

Il secondo appuntamento

Il secondo appuntamento sarà sabato 22 febbraio alle 21 sempre al teatrino civico con «Con sorte - Storie di mafia e non solo…» de «La Pentola Nera», di Giacomo Guarneri e con Oriana Martucci. C’era una volta «Il mondo del balocco»: «gioielleria ma anche giocattoleria», pochi metri quadri dove Rita e Rocco esprimevano tutto il loro potenziale di bellezza, una stanza delle meraviglie piena di manufatti e rarità che Rocco scopriva e acquistava girando il mondo, coinvolgendo Rita nei viaggi e nell'entusiasmo. L'attività funziona, e comincia a «fare appetito». Rita conosce allora la paura. Le si presenta nei panni di un gruppo di ragazzini. «Iuvitelli» li chiama lei. «Entravano, e chiedevano il caffè». Da lì e un susseguirsi di agguati e intimidazioni. Il negozio è preso di mira. I proprietari ricevono la richiesta di un «nulla osta». Rocco si oppone, denuncia. Rita ci prova a «ricondurlo alla ragione», lui però e inflessibile. Più forte dell'amore, nella coppia esplode il conflitto. Le distanze si fanno marcate, e le strade si dividono. Rita è esasperata, sempre di più. Lei che vorrebbe solo vivere e basta, si risolve infine «fare da sé».

Il terzo appuntamento

La terza tappa ci porta a e sarà sabato 14 marzo alle 21 con  «Scie nel mare - Storie di viaggi per mari e per monti del Duca degli Abruzzi» di Faber Teater, di e con Francesco Micca, regia di Aldo Pasquero e Giuseppe Morrone. In un’epoca in cui vaste aree del mondo erano ancora sconosciute, Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, ha guidato spedizioni in Alaska, verso il Polo Nord, in Karakorum, sui Monti della Luna in Africa. Ha navigato per i mari del mondo. Ha frequentato famiglie reali d’Europa e guida valdostane. Vissuto in un mondo che cambiava in fretta, ha creduto in valori come la lealtà, il dovere, l’amicizia nel tempo, la sete di conoscenza, la nobiltà. Questo spettacolo è la sua storia, raccontata dai compagni e testimoni che hanno condiviso con lui la strada. Il Duca come abbiamo sempre immaginato che fosse.

Lo spettacolo di chiusura

Sabato 28 marzo alle 21 sarà il gran finale con «Magnificat - Storie di fanciulle e principesse che si stanno risvegliando» di e con Lucilla Giagnoni, la collaborazione ai testi di Maria Rosa Pantè, le musiche di Paolo Pizzimenti e luci/video di Massimo Violato. «Femminile» e «Maschile» sono degli archetipi, cioè stanno all’origine di ogni pensiero conscio e inconscio. Iscritti nel nostro codice più profondo, sono il substrato di tutta l’umanità, di tutta la vita. Le fiabe che ci sono state narrate da bambini sono scrigni di archetipi. Le Generazioni, cioè la Storia, ovvero, il nostro agire, dovranno d’ora in poi riconoscere tutto questo. Solo se dalla Terra riemergerà il «Femminile», ci sarà una possibilità per tutti di futura convivenza, non solo nella sopravvivenza, ma nella beatitudine, cioè nella felicità. Occorre usare verbi al futuro perché siamo ancora troppo legati alla logica del maschile.

Informazioni e prenotazioni

Per informazioni e prenotazioni è possibile telefonare alla Biblioteca Movimente Chivasso allo 011.0469920, secondo i seguenti orari: da lunedì a giovedì dalle 9 alle 19, il venerdì dalle 13 alle 19, il sabato dalle 9 alle 13. Altrimenti scrivere a sportello.turismo@comune.chivasso.to.it o a associazioneforavia@gmail.com. Il biglietto è unico, in vendita al prezzo di 10 euro. Per altre info consultare il sito www.foravia.com

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