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Chiude la storica gioielleria del paese

Si sono abbassate definitivamente per cessata attività le serrande il 31 dicembre scorso.

Chiude la storica gioielleria del paese
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Il 31 dicembre scorso le serrande della storica orologeria/oreficeria Camosso, al civico 71 della centrale via Bettoja a Caluso, si sono abbassate definitivamente per cessata attività.

Chiude la storica gioielleria del paese

Il 31 dicembre scorso le serrande della storica orologeria/oreficeria Camosso, al civico 71 della centrale via Bettoja a Caluso, si sono abbassate definitivamente per cessata attività.

Una realtà commerciale cha vanta oltre cinquant’anni di attività portata avanti con esperienza e dedizione da Ariodante Camosso fino al 2017, anno del suo decesso, e continuata fino a dicembre del 2020 dalla figlia Norma. Evidente il rammarico e la malinconia nelle sue considerazioni rilasciate nei giorni scorsi.

Una scelta sofferta

«Io ci lascio il cuore in quel negozio – ha detto Norma Camosso – ho lavorato lì da quando ho finito la Scuola Media, prima con mio papà poi da sola, era la mia vita. Se vuoi tenere in vita un negozio però, devi investire e se non hai di che investire, purtroppo chiudi».

A Caluso sono molte le persone ancora legate al ricordo della famiglia Camosso e in tanti si ricordano di lui, Ariodante chiamato semplicemente Dante, mancato a 85 anni, una vita dedicata al lavoro e alla famiglia la sua, ma anche un contributo di grande professionalità e di estrema bontà alla comunità che gli gravitava intorno. Molti lo ricordano anche come presidente del Torino Club Caluso e come membro attivo del Gruppo Alpini locale.

«Persone come Dante Camosso – ha detto il sindaco Maria Rosa Cena - hanno connotato in positivo negli anni il mondo del commercio calusiese, un esempio di bontà e professionalità da ricordare e anche imitare».

La sua abilità nel riparare orologi di ogni tipo era ben nota, ma molti appassionati affidavano alle sue mani sapienti e alla sua grande esperienza soprattutto i pendoli perché lui, Dante, era uno dei pochi capaci di rimettere in sesto meccanismi preziosi e complicati.

«Aveva imparato il mestiere, con i suoi trucchi migliori – sottolinea la figlia Norma che si è sempre impegnata a seguire le orme del papà con impegno e professionalità - lavorando da giovane presso l’Orologeria Zurletti di Torino, realtà alla quale affidavano i loro pendoli famiglie molto note come quella di Gianni Agnelli».

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