Conbipel passerà alla cordata Arcadia Fashion

Martedì primo aprile la Conbipel di Cocconato passerà di proprietà di Arcadia Fashion.

Conbipel passerà alla cordata Arcadia Fashion

Il Tribunale di Asti ha dato quindi parere positivo al trasferimento di ramo d’azienda dall’attuale proprietà - la BTX Italian Retail and Brand Spa, che l’aveva acquisita nel 2022 - alla società di nuova costituzione, appunto la Arcadia Fashion, composta da due aziende italiane guidate dalla Euroseta di Como, sempre con la partecipazione di Invitalia.
Un passaggio che rientra nella procedura di «composizione negoziata di crisi», che scadrà oggi, mercoledì 19 marzo e avviata a luglio 2024 a causa del trend economico negativo che sta vivendo la Conbipel.

I sindacati

«L’annuncio è stato dato giovedì scorso dalla BTX a tutti i dipendenti dei negozi e della sede di Cocconato», spiega Laura Pepé Sciarria, della segreteria provinciale Filcams Cgil e dipendente della sede da 28 anni. «Il prossimo passo - continua - sarà l’incontro con la nuova società per capire come organizzerà il lavoro e gestirà la cassa integrazione a rotazione che abbiamo cominciato da alcuni giorni».

BTX ha avviato, nella sede di Cocconato, l’ammortizzatore sociale che coinvolge tutti i 123 dipendenti.

«Attualmente - continua - prevede una riduzione oraria del 35 per cento circa per ogni lavoratore.
Bisognerà vedere se la nuova società cambierà la tipologia da cassa integrazione per crisi a cassa per risanamento».
Inoltre, la sindacalista parla del clima che si respira a Cocconato.

«Secondo me il passaggio di tutti i dipendenti nella nuova società è stato un passo importante perché non era scontato.
Ora il clima è un po’ più disteso perché, grazie anche all’attivazione dell’ammortizzatore sociale per dodici mesi, l’orizzonte temporale che ciascun lavoratore ha di fronte è più lungo. Certo è che siamo ancora molto preoccupati per il futuro, dato che le intenzioni di Arcadia Fashion prevedono di ridurre il personale».

«Siamo soddisfatti - aggiunge Francesco Di Martino, segretario generale provinciale Uiltucs - di avere un nuovo interlocutore, interprete del Made in Italy, che dia speranza al progetto di rilancio del marchio».