Crisi LivaNova: il sindaco Ferrero scrive alla Regione Piemonte

Una lettera del primo cittadino che si rivolge alle istituzioni per costituire un tavolo strategico sulla vicenda. 

Crisi LivaNova: il sindaco Ferrero scrive alla Regione Piemonte
Pubblicato:

Crisi LivaNova: il sindaco Ferrero scrive alla Regione Piemonte. Una lettera del primo cittadino che si rivolge alle istituzioni per costituire un tavolo strategico sulla vicenda.

Crisi LivaNova

"In questi ultimi giorni il territorio della bassa vercellese e della bassa chivassese è stato colpito da una gelida notizia: mercoledì scorso i vertici dell’azienda LivaNova hanno incontrato le Rsu e i dipendenti per comunicare loro l’apertura di una procedura collettiva di licenziamento per 83 posizioni nello stabilimento di Saluggia".

Comincia così la missiva scritta dal sindaco Vittorio Ferrero e indirizzata al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Un lungo appello in cui il primo cittadino esprime la preoccupazione e la richiesta di istituire un tavolo strategico. 

"È inutile ribadire quanto l’economia della dei nostri territori, in particolare di Saluggia e Crescentino, si regga moltissimo grazie all’impatto produttivo ed occupazionale che genera il Comprensorio Sorin, nel quale lavorano, oggi, circa 2.000 persone (1.500 direttamente assunte dalle diverse aziende e 500 legate all’indotto). La decisione di LivaNova di spostare in Canada la produzione delle valvole cardiache biologiche getta un’ombra buia sulla tenuta di questo sistema economico. Non vi nascondo la mia forte preoccupazione".

Le ripercussioni sul territorio

A creare forte preoccupazione, sia i numeri degli esuberi annunciati, sia l'impatto che la decisione causerà sul territorio.

"Non si tratta solo degli 83 esuberi annunciati ma anche delle ripercussioni che temo potranno avvenire nel medio-lungo periodo sia all’interno della stessa LivaNova sia in altre aziende del Comprensorio. Se oggi decidono di delocalizzare l’unica parte produttiva che, a detta dell’azienda, funziona ed è commercialmente appetibile, domani che cosa succede, ci dobbiamo aspettare altri drastici ridimensionamenti? Non possiamo permettere che 83 persone siano lasciate a casa e che un sito produttivo di così grande valore per la nostra economia locale abbia prospettive così nefaste".

I presidi

Nella giornata di venerdì 22 novembre molti sindaci del territorio, insieme al Consigliere Regionale Gianluca Gavazza, all’Assessore Regionale Roberto Rosso e alcuni altri rappresentati politici si sono uniti presidio dei lavoratori fuori dai cancelli aziendali. "Bene - commenta il sindaco - , la vicinanza del territorio e dei suoi rappresentanti è importante ma ora deve essere messa a sistema nel ricercare una strategia di ampio e lungo respiro". 

La proposta

"La disperazione e la drammaticità della situazione sono davvero preoccupanti, ora però dalla protesta dobbiamo passare alla proposta", annuncia Ferrero. 

"Sono a conoscenza del lavoro che tutti gli attori istituzionali, Regione Piemonte e Prefettura di Vercelli, stanno facendo per l’apertura dei Tavoli di Crisi. Sarebbe auspicabile, però, la convocazione di un Tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico così da portare al più alto livello possibile il dialogo con l’azienda. Ciò con la speranza che possa essere rivisto il piano aziendale e, magari, bloccata l’idea di delocalizzazione della produzione delle valvole biologiche.In contemporanea, però, dobbiamo lavorare tutti insieme per la creazione di un tavolo strategico per il Comprensorio di Saluggia.  Tutti noi, che a diverso livello abbiamo una responsabilità, dobbiamo elaborare una pianificazione, che a mio giudizio, contenga i seguenti obiettivi: trovare un sostituto d’impresa, qualora le trattative con LivaNova non avessero risultati positivi; consolidare il know-how maturato dal personale che da anni lavora nel sito attraverso un dialogo con il mondo produttivo per eventuali riassorbimenti di personale; ricercare investimenti, pubblici e privati, per aumentare la vocazione del sito polo per la ricerca e sviluppo nel campo bio-medicali; incentivare l’insediamento di nuove altre realtà produttive sempre afferenti a questa linea d’impresa".

Insomma, secondo il primo cittadino serve un Piano Strategico per il “Comprensorio Sorin”, in modo tale da trasformare il territorio in uno dei principali distretti del bio-medicale italiano.

"Dobbiamo sognare ritrovando una visione d’insieme. Si può fare. Non possiamo lasciare intentata nessuna strategia, dobbiamo lavorare per salvaguardare il territorio, dobbiamo farlo insieme, dobbiamo farlo in fretta".

Tutti gli approfondimenti sull'edizione de La Nuova Periferia di Chivasso, in edicola da domani, mercoledì 27 novembre.

LEGGI ANCHE LE ALTRE NOTIZIE DE LA NUOVA PERIFERIA

RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOSTRE NOTIZIE! COME?

Iscriviti al nostro gruppo Facebook La Nuova Periferia

E segui la nostra pagina Facebook ufficiale La Nuova Periferia: clicca “Mi piace” o “Segui” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia!

Seguici sui nostri canali