Eni Versalis, i sindacati: "A Crescentino non hanno rispettato il progetto"
Gigi Guasco fa il punto della situazione.

Eni Versalis, i sindacati: "A Crescentino non hanno rispettato il progetto". Gigi Guasco fa il punto della situazione.
Eni Versalis
La situazione all’interno dello stabilimento Eni Versalis, quello nato dal fallimento del gruppo Mossi&Ghisolfi e ancor prima dalle ceneri dell’ex Teksid non è delle miglioni.
Quell’impianto, unico al mondo, che sorge in strada del Ghiaro a Crescentino sembra, ancora una volta, non aver un futuro felice. La situazione al suo interno, infatti, è complessa come spiega il sindacalista della Uil Gigi Guasco:
«Lì la situazione è ferma in un quadro dove loro avevano ipotizzato tempi e sviluppi diversi, ma non si è mosso nulla. A nostro avviso non si intravede nulla di più di quello che si sta intravedendo dall'esterno. Anche lì, le istituzioni e in maniera particolare l’Amministrazione del Comune di Crescentino, dovrebbero agire per capire cosa abbiano intenzione di fare all’interno di quell’azienda. Dopo le ferie noi sindacati cercheremo di capire cosa si intende fare, qual è la politica che l’azienda intende perseguire».
"Il piano di sviluppo non è stato rispettato"
Gigi Guasco prosegue:
«Noi dovevamo essere all'interno di un quadro di sviluppo completamente diverso rispetto a quello che c’è oggi stando ai proclami fatti. Ma sappiamo che l’Italia è il Paese dei proclami e promesse che poi non vengono mantenuti.
Quanto ai sentori che all’interno i dipendenti non abbiano un grande da fare è vero: sicuramente l'impegno, per l'attività in corso, è relativamente basso. Si è lontani dal quadro che si prospettava dagli annunci.
Anche la produzione di alcol, quella optata proprio all’inizio dell’emergenza sanitaria, è un modo per tamponare ma non abbiamo ulteriori aggiornamenti. Secondo me, ripeto, le Istituzioni dovrebbero capire un po' meglio quello che sta accadendo per non fare gli errori del passato.
Questo progetto non è nato benissimo e adesso qualcosa di non propriamente definito c'è ancora. Hanno fatto tante ipotesi ma nulla di concreto. E questo giustamente ci spaventa molto».