Gli Italiani sono tra i migliori risparmiatori al mondo

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Gli italiani risparmiano più della media, e si confermano tra i primi posti nella classifica europea della propensione al risparmio e agli investimenti.

Che gli italiani siano sempre stati dei grandi risparmiatori era noto quasi a tutti, ma sembra che negli ultimi tempi si siano addirittura superati: una recente indagine condotta in tutta Europa ci dice che l'83% del campione italiano sostiene di poter risparmiare ogni mese. La media europea è pari invece al 76%.

I nostri connazionali più accorti ormai investono in tutto il mondo, e le loro scelte comprendono le migliori azioni internazionali: tra le più quotate, un’azione come Tesla continua a mantenere un valore di mercato elevatissimo, e si conferma come uno dei titoli che più ha attratto la scelta d’investimento per gli italiani – e non solo – che amano investire in borsa. Borsa che, lo ricordiamo, rappresenta un mercato in crescita ormai da tempo, e che continua a dare grandi soddisfazioni a chi investe con oculatezza.

Ma aldilà di questi esempi virtuosi, il panorama italiano è spesso orientato a un approccio agli investimenti che include quelli più innovativi, ma è fondato soprattutto su quelli più tradizionali, come andiamo a evidenziare.

I titoli di stato e postali

Lasciando da parte gli investimenti in sicurezza, come la casa e le polizze vita, che compongono oltre il 62% dell’investimento medio degli italiani secondo la ricerca condotta dal Centro Einaudi nel 2019, uno degli investimenti più gettonati dal risparmiatore italiano è sempre stato rappresentato dai titoli di stato e postali.

Questi in media pesano per il 52% sul portafoglio restante. Se però esaminiamo i rendimenti, ci rendiamo conto che più che un investimento, si tratta di una soluzione di accantonamento: di fronte alla consueta solidità percepita del titolo, i rendimenti non sono certo esaltanti.

Quello che è sicuro è che, in un clima di generale incertezza, il titolo di stato ha da sempre rappresentato un vero e proprio rifugio, tant’è che ancora oggi rappresenta la quota più importante in ogni portafoglio italiano.

Il contante

Nonostante le buone occasioni presenti sui mercati, bisogna dire che una quota sostanziale del portafoglio degli investitori italiani è ancora rappresentato dal contante. In buona sostanza, ancora tanti tengono il denaro “sotto il materasso” – o per meglio dire, libero sul conto corrente bancario, senza investirlo in alcun modo.

Benché questo possa essere proficuo per approfittare di eventuali occasioni che si presentano sul mercato, questa tendenza che si è consolidata nel corso degli ultimi anni è frutto di un clima che non incoraggia gli investimenti a lungo termine: sarebbe molto meglio se i risparmiatori, sfruttando una favorevole tassazione sugli investimenti finanziari del nostro paese, mettessero in moto questo capitale dormiente per produrre ricchezza.

Il mercato azionario

Il mercato delle azioni non è molto gettonato: in media compone il 12% dei portafogli dei risparmiatori italiani. Ma ha da sempre rappresentato il terreno di gioco degli investitori più esperti e innovativi, soprattutto se visto nell’ottica di un medio-lungo termine. I numeri non mentono – e le statistiche dimostrano che i mercati azionari dal 1900 hanno guadagnato in media il 5.1% all’anno.

Ecco perché gli italiani più intraprendenti, grazie anche alle opportunità offerte dalle piattaforme di trading internazionali, hanno iniziato a investire in questo mercato, con risultati a volte eccellenti: la ripresa economica che si prevede partire dalla fine del 2021, non potrà che spingere il business delle aziende – e quindi, il prezzo delle loro azioni dovrebbe davvero schizzare alle stelle.

L’incognita delle crypto

Dopo l’invenzione delle criptovalute, il mondo è stato preda di una frenesia incredibile nel vedere i loro movimenti, che hanno davvero del fantascientifico. Bitcoin è passata da un valore di pochi centesimi a superare i 50,000 dollari, e altre cripto vengono lanciate in continuazione.

L’investitore medio italiano, per la sua proverbiale natura cauta e prudente - non segue molto queste opportunità altamente speculative: solo il 2% circa dei portafogli dei risparmiatori italiani è rivolto a strumenti “alternativi” di investimento, che comprendono anche le famose criptomonete.

In sintesi

  • I titoli di stato e postali
  • Il contante
  • Il mercato azionario
  • L’incognita delle cripto
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