LivaNova: azienda irremovibile, i sindacati lasciano il tavolo

LivaNova: azienda irremovibile, i sindacati lasciano il tavolo
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LivaNova: azienda irremovibile, i sindacati lasciano il tavolo. “La questione dovrà essere presa in carico dal Ministero dello Sviluppo Economico.

LivaNova: azienda irremovibile, i sindacati lasciano il tavolo

Nella foto il presidio di giovedì 21 novembre a Vercelli.

Nulla di buono, come purtroppo molti temevano, dall’incontro di oggi, mercoledì 27 novembre, tra la RSU di Sorin Group italia srl e le organizzazioni sindacali territoriali con la direzione LivaNova. Delegazioni assistite dall’associazione degli industriali, dove si è tenuto l’incontro.

Questo quanto si apprende da una nota dei sindacati: “Durante l’incontro sono state nuovamente presentate le motivazioni che hanno portato alla decisione di spostare in Canada la produzione delle valvole biologiche, lasciando la produzione di quelle meccaniche a Saluggia. Dopo la dichiarazione della cessazione della produzione e il conseguente esubero di 83 persone e un primo incontro svoltosi giovedì 21 novembre scorso, la società conferma – senza nessun passo indietro – quanto già dichiarato, e quindi di proseguire nel piano presentato”.

“Percorso irricevibile”

“Ovviamente, da parte della Rsu e delle organizzazioni sindacali, riteniamo irricevibile il percorso prospettato poiché oltre alla pesante ricaduta occupazionale non dà nessuna prospettiva di mantenimento e crescita occupazionale e rischia di avere ricadute su tutto il sito che, ricordiamo, già oggi è interessato da una riorganizzazione messa in atto da Microport con una denuncia di 45 esuberi.

“Inutile nuovi incontri, deve intervenire il Mise”

La nostra decisione, adottata all’unanimità, e’ stata pertanto quella di interrompere la discussione ritenendo inutile la prosecuzione dell’incontro previsto per il 2 dicembre e di spostare la vertenza presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del Ministero della Sanità.
La situazione è estremamente delicata: riguarda il sito biomedicale più grande d’Europa e necessita di un respiro più ampio di quello locale. La prefettura, unitamente alle istituzioni del territorio e alla Regione, si sono rese disponibili a fare la propria parte per facilitare il percorso di attivazione in tempi certi di un tavolo ministeriale”.

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