Natale a Chivasso, Ascom: "Il Comune non supporta le nostre iniziative"
Il presidente interviene con una nota dopo la chiusura dell'Amministrazione.
Natale a Chivasso, Ascom: "Il Comune non supporta le nostre iniziative. Il Comune lascia solo il commercio".
Natale, "Il Comune non supporta le nostre iniziative"
Il Presidente dell’Ascom di Chivasso, Giovanni Campanino, amareggiato dichiara:
Abbiamo appreso ieri, venerdì 27 novembre 2020, che il Comune di Chivasso non ci sosterrà economicamente nel nostro Progetto della Lotteria di Natale impedendo la fattibilità dello stesso.
Come Direttivo quest’anno ci siamo prodigati per ideare un’iniziativa che rispettasse tutte le prescrizioni anti-Covid e nel contempo potesse concretamente portare la clientela a fare gli acquisti in Città e sostenere, con un progetto di marketing territoriale serio e duraturo nel tempo, il commercio tradizionale che è stato il settore più colpito dalla Pandemia. Siamo infatti al secondo lockdown con ristori insufficienti e arriviamo da anni di crisi dei consumi.
Avevamo delineato un progetto di fidelizzazione della clientela tramite un concorso sugli acquisti interamente su App e piattaforma digitale. Un meccanismo di “istant win” con un montepremi in biciclette, al fine anche di promuovere la mobilità sostenibile.
L’iniziativa, già sperimentata e consolidata da altre Ascom del territorio era stata pensata anche nella sfortunata ipotesi di un lockdown stretto con una formula che non crea assembramento nei negozi e non ha documenti cartacei, possibili mezzi di trasmissione del contagio.
L’adesione da parte dei commercianti è stata importante, nonostante il periodo drammatico che stanno vivendo, ma il consistente impegno economico, pur con l’intervento di numerosi sponsor del settore servizi, rende insufficiente il loro apporto; da qui la richiesta al Comune di Chivasso, dopo anni di proficua e reciproca collaborazione, per sostenere il Natale, che quest’anno potrebbe rappresentare l’unico salvagente del commercio in un mare in tempesta ed un segno di normalità per i consumatori.
All’Assessorato al Commercio, alla Giunta e al Sindaco non è piaciuto il progetto e di fatto hanno affossato l’iniziativa, i cui premi non riscossi sarebbero inoltre stati versati alla Croce Rossa di Chivasso per l’acquisto di saturimetri o altri strumenti utili per la lotta al Covid.
Il Dialogo con l’Amministrazione si è interrotto, perché NON possiamo accettare che proprio quest’anno non si aiutino gli imprenditori a recuperare un minimo i danni del 2020, visto che registrano tutti una perdita di fatturato importante, continua il Presidente Campanino supportato dagli altri membri del Direttivo. La questione dell’emergenza sanitaria è prioritaria e lo sappiamo noi imprenditori del commercio che fin da subito abbiamo applicato tutte le Regole ed i Protocolli anti covid verso i clienti e verso i nostri collaboratori e nonostante non ci siano stati mai riscontri di contagi, siamo stati nuovamente costretti a chiudere pagando un prezzo altissimo. Non si sa quante attività economiche riapriranno andando sempre più ad impoverire il tessuto economico locale, aumentando la desertificazione commerciale e perdendo posti di lavoro. Dietro ogni serranda abbassata c’è un pezzo di Città che si spegne, un progetto di vita che muore, dei dipendenti che stanno a casa.
Oltretutto come Associazione di Categoria non ci siamo mai opposti alle decisioni di questa Giunta sull’utilizzo dei fondi del Bennet, che sono stati via via dirottati vs la Cultura ed altre attività, proprio perché abbiamo sempre pensato che i Fondi di compensazione ( che però a questo punto vorremo sapere la loro destinazione al centesimo) potevano in qualche modo sostenere iniziative che favorissero l’attrattività di Chivasso e aiutare, in modo indiretto, le attività produttive.
Il Direttivo e i commercianti tutti sono delusi e si sentono abbandonati nel momento più difficile del loro
essere imprenditore con la brutta sensazione che l’Amministrazione Comunale non abbia a cuore la loro
sopravvivenza. Siamo pronti a lavorare insieme, come abbiamo sempre fatto, ma bisogna farlo prima che
troppe vetrine vengano spente definitivamente.