Polo logistico all’ex Lancia, a giorni le carte in Comune
«Gli utilizzatori sono un’azienda grande e due o tre minori, parliamo comunque di 600 posti di lavoro».
Polo logistico all’ex Lancia di Chivasso, a giorni le carte in Comune: «Gli utilizzatori sono un’azienda grande e due o tre minori, parliamo comunque di 600 posti di lavoro».
Polo logistico all’ex Lancia
All’appuntamento, venerdì 22 maggio, a pochi metri dall’ex stabilimento Lancia di Chivasso, Frédéric Lacarelle arriva anche in anticipo.
Assente giustificato (è rimasto bloccato a Bologna dopo un incontro di lavoro) Pier Teresio Turino, vice sindaco di Murisengo, uno dei promotori dell’operazione.
L’effetto scenico è dato da una Maserati Indy con targa francese, ma sorseggiando un caffè l’imprenditore inizia subito a snocciolare numeri e dati del progetto che la APRC Group di Lione, guidata dal manager franco algerino Karim Abdellaoui, vorrebbe realizzare sulle ceneri della vecchia pista prova della Lancia poi utilizzata anche da N.Technology e Abarth per testare le auto da corsa del gruppo Fiat.
«Abbiamo già contattato la proprietà (il Banco BPM - già Banca Popolare di Lodi, ndr) e firmato un primo accordo - spiega Lacarelle - e nei prossimi giorni presenteremo le carte in Comune. Il progetto è fatto e finito, dobbiamo solo trovare un accordo per una serie di questioni legate agli accessi al polo logistico, che essendo “industriale” ha esigenze e norme diverse da quelle utilizzate, ad esempio, da Amazon o dalla normale distribuzione. In parole povere, noi vorremmo utilizzare la strada a sud dell’area Bennet per poi realizzare un ingresso a lato dell’area un tempo destinata ad accogliere un Cinema Multisala, o in subordine allargare quella interna al PiChi. Il Comune, invece, vuole farcene realizzare una verso Torassi, collegandola al cavalcavia da realizzarsi nei pressi del vecchio passaggio a livello della Chivasso Asti. A noi può andare anche bene, ma se l’importo (sui due milioni di euro) sarà scalato dagli oneri di urbanizzazione pari a un milione e 200 mila euro. Realizzeremo 220 parcheggi pubblici, 34 mila metri di area verde, capannoni di logistica industriale per 124 mila metri quadrati e pannelli fotovoltaici per 12 megawatt, sufficienti per 4 mila 500 case».
Il futuro dell'area
Chi si insedierà?
«Gli utilizzatori sono un’azienda grande e due o tre minori, parliamo comunque di 600 posti di lavoro»
Il sindaco Castello, però, dice di non saperne nulla...
«Abbiamo le lettere, e ci siamo incontrati proprio qui pochi giorni fa. Ci sono stati anche una serie di contatti con l’ingegner Lisa, dell’ufficio tecnico, e l’architetto Sogno, di PiChi, noi aspettiamo solo di poter partire. Siamo pronti per attivare il cantiere entro fine 2020, e anche Eridano (la società che ha realizzato il Bennet, ndr) è interessata perché potrebbe realizzare una grossa pizzeria o un self service pensato per i camionisti. Parliamo di un Tir al minuto».
Avevate presentato un progetto simile a Vercelli: perché il progetto è tramontato?
«Non è stato rispettato il vincolo di riservatezza, fondamentale perché in questo settore la concorrenza è molto alta».
E se anche l’ipotesi Chivasso dovesse tramontare?
«Abbiamo già un altra opzione, ma non le dico dove».