Spa of wonders

"QC ha portato una realtà unica, ormai parte integrante della città"

Intervista a Massimo Bortolotto, direttore della struttura torinese della famosa catena di centri benessere

"QC ha portato una realtà unica, ormai parte integrante della città"
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Nel cuore di Torino, all'interno di un palazzo ottocentesco di 4.000 metri quadri, QC Spa of Wonders sta ridefinendo l'esperienza del benessere urbano. Con un incremento del 7% nelle presenze rispetto all'anno precedente, QC Torino dimostra come il settore del wellness stia conquistando sempre più appassionati, sia locali che turisti. Abbiamo incontrato il direttore Massimo Bortolotto per parlare di numeri, innovazioni e sfide future di una realtà che, dopo 11 anni di presenza sul territorio, è diventata parte integrante dell'offerta culturale e turistica della città.

QC Torino, ormai parte integrante della città

Direttore Bortolotto, quali sono stati i numeri e l'andamento complessivo del centro nell'ultimo anno? Ci sono stati cambiamenti significativi?

"Per noi è stato un anno molto soddisfacente con un 7% in più di affluenza. Abbiamo chiuso a 134mila presenze contro le 126mila del 2023. Abbiamo riscontrato un aumento, seppur lieve, dei turisti, mentre il nostro zoccolo duro rimane il mercato locale. Sul fronte turistico stiamo lavorando con hotel ed enti del turismo, ma ci risulta più difficile perché le persone non vengono a Torino per noi, non essendo la città una destinazione termale. Secondo me questo arriverà quando i turisti sceglieranno di ritornare. Noi speriamo che la destinazione possa puntare anche ad un posizionamento dal punto di vista di meeting aziendale e stiamo facendo del nostro meglio cercando di rafforzare la nostra presenza presso le realtà alberghiere".

Massimo Bortolotto, direttore di QC Torino

Ci sono delle particolarità rispetto ai dati dell'affluenza?

"Assolutamente sì. Registriamo un grande afflusso nei weekend, con un venerdì che è sempre buonissimo, quando molti clienti festeggiano la fine della settimana lavorativa. I periodi di altissima stagione vanno da inizio ottobre a fine marzo, con un calo più marcato in luglio e agosto. Durante le feste inoltre, viene molto apprezzata anche tutta la parte della regalistica, legata agli ingressi, ma anche ai servizi benessere che offriamo".

Avete introdotto recentemente delle novità? Ci sono nuovi servizi, trattamenti o esperienze che state offrendo ai vostri ospiti?

"Abbiamo recentemente introdotto una nuova sauna rotante, che permette di avere una visione panoramica a 360 gradi di QC Torino, con vista sul giardino e sul palazzo. Inoltre, abbiamo implementato alcuni eventi beauty gratuiti per arricchire la giornata di benessere dei nostri ospiti, che sotto la guida delle nostre spa assistant, vengono accompagnati in un percorso di cura di sé stessi attraverso con l’utilizzo dei fanghi. Ed abbiamo anche inserito anche un servizio di pediluvio".

Come si è evoluta la relazione tra il centro e il territorio circostante?

"Siamo nati con lo scopo di portare a Torino una realtà che non era mai esistita in questo contesto, oggi, dopo 11 anni di presenza sul territorio, QC Torino è parte integrante della città. Siamo vicini ad aziende, enti e istituzioni con convenzioni e tariffe corporate. Abbiamo una promozione attiva da tempo con ingressi agevolati per universitari, che ha un buon riscontro, oltre alla promozione per il compleanno, che registra sempre grandi numeri".

State affrontando particolari esigenze o carenze di personale?

"Noi tendenzialmente su Torino abbiamo una situazione abbastanza stabile con squadre costanti e ben costruite. Un po' di turnover c'è e le figure che ricerchiamo sono principalmente receptionist, personale di sala e spa assistant. Una nostra caratteristica è quella di non dare percorsi guidati o indicazioni di tempo, ma questo fa sì che taluni a volte si sentano un po' persi. Qui entrano in gioco le nostre spa assistant, estetiste con preparazione dedicata che dispensano consigli e sono anche quelle che eseguono i trattamenti e gli Aura rituals in sauna. Si riscontra un po' più di difficoltà nel trovare personale dalla pandemia in avanti, perché sono cambiate le priorità delle persone, che ora mettono al primo posto la qualità della propria vita. Quindi nel mondo dei servizi è diventato più complicato trovare personale a causa dei sacrifici richiesti, però devo essere sincero e onesto: io in città questa grande difficoltà non la sento, ci possiamo ancora permettere il lusso di fare selezione. Quello che posso constatare dalla mia esperienza è che più ci si trova in una destinazione esclusivamente turistica, più la difficoltà nell'assumere aumenta".

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