Studenti protestano contro sfruttamento LE FOTO
Gli studenti torinesi tornano a protestare in occasione degli “Stati Generali dell’Alternanza”.
Studenti protestano contro lo sfruttamento in occasione degli “Stati Generali dell’Alternanza”.
Studenti protestano
Dunque, presidi davanti alle scuole, striscioni, megafonate e volantinaggi contro l’alternanza scuola-lavoro. Gli studenti torinesi, infatti, tornano a protestare in occasione degli “Stati Generali dell’Alternanza”. Un evento promosso dal Ministero dell’Istruzione per presentare la “Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti” e un sito sull'alternanza scuola-lavoro in cui si potranno segnalare problemi e abusi. Dietro lo slogan “Stati Generali dell’Alternanza – finte tutele per sfruttarci meglio”, gli studenti dipingono l’incontro come un teatrino di retorica. Hanno puntato il dito contro le finte tutele introdotte dal Ministro Fedeli. Anche a Torino a promuovere la contestazione troviamo i militanti del Fronte della Gioventù Comunista, che denunciano lo sfruttamento in alternanza fin dalla sua introduzione.
La parola alla consulta
«Il Ministero, infatti, parla di tutele che non hanno alcun valore, che servono solamente a sfruttare meglio gli studenti» dichiara Silvia Basano, militante del e coordinatrice della Commissione Alternanza della Consulta Studentesca «Gli Stati Generali dunque sono l’ennesima pagliacciata. Dietro la retorica di migliorare la qualità dei progetti di alternanza scuola-lavoro. Non ci illudiamo, sappiamo bene che l’alternanza non è stata introdotta nei nostri interessi ma in quelli dei padroni».
Tutela degli alunni
«Non chiediamo, infatti, che la rotta venga corretta, stiamo lottando per una scuola diversa» conclude Basano «Della Carta dei Diritti si parla dal 2015 ma è solo un pezzo di carta senza significato. Non prendiamoci in giro, non c’è nessun interesse a tutelare gli studenti. Gli “Stati Generali” non fermeranno la nostra protesta: vogliamo un’istruzione di qualità e accessibile a tutti. Dunque, una scuola che garantisca ai futuri lavoratori una formazione completa».