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Versalis Eni a Crescentino punta alla produzione di igienizzante

La società è però ancora in attesa delle autorizzazioni ministeriali per avviare la nuova attività

Versalis Eni a Crescentino punta alla produzione di igienizzante
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Versalis Eni a Crescentino punta alla produzione di igienizzante. La società è però ancora in attesa delle autorizzazioni ministeriali per avviare la nuova attività.

Versalis Eni, l'evoluzione

Era l’8 febbraio scorso quando Versalis ha aperto le porte del suo stabilimento di Crescentino per un Open day. Una giornata importante, che si aspettava ormai da mesi che addirittura aveva richiesto ad inizio 2019 quello che all’epoca era il primo cittadino, cioè Fabrizio Greppi. Sono passati mesi da quelle richieste e la società ha deciso di presentarsi alla città che li aveva accolti lì dove un tempo sorgeva una delle fabbriche più importanti del territorio, la Teksid. Durante quell’open day, al quale avevano preso parte centinaia di persone, la dirigenza aveva dato la notizia più importante ovvero l’avvio della produzione di bioetanolo entro il primo semestre del 2020, cioè entro il mese di maggio. Una grande e bella notizia che aveva rincuorato chi aveva dei dubbi sulla ripartenza di questo stabilimento, e chi era scettico che li potesse veramente prodursi ancora bioetanolo dopo il fallimento del progetto di Mossi&Ghisolfi.

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Si punta alla produzione di igienizzante

Poche settimane dopo l’open day, in Piemonte si è scatenata la pandemia. Il Coronavirus ha preso il sopravvento e di avviare la produzione di bioetanolo non se ne è più parlato. I riflettori su questo impianto sono calati ma da alcuni giorni, da quando cioè il Paese è entrato nella Fase 2, si è tornati a parlare di Eni Versalis. E se ne parla in positivo perché l’azienda, vista la situazione di emergenza, e la necessità di prodotti sanificanti, ha scelto di convertire la sua produzione, passando dal bioetanolo al materiale necessario per la realizzazione di igienizzanti.
Una conversione che al momento non è ancora stata avviata perché, naturalmente, una scelta di questo genere non comporta solo lavori di ristrutturazione all’interno dell’azienda ma necessità anche di passaggi burocratici importanti che passano si dalla Provincia di Vercelli, che a suo tempo aveva autorizzato l’impianto, ma anche a livelli Governativi. Infatti, una delle autorizzazioni che si stanno attendendo è quella del Ministero della Salute.
Una notizia, quella di questo grande progetto, che al momento non viene confermata dall’azienda e nemmeno dall’Amministrazione comunale alla quale non spetta dare alcuna autorizzazione.

Le speranze della città

La notizia è trapelata e in città c’è chi è molto orgoglioso di questa scelta che va a dare un contributo importante non solo in tema di occupazione ma anche di salute pubblica perché si andrebbe, qualora arrivi il benestare di tutti gli enti, un prodotto necessario per evitare il contagio del Coronavirus Covid19.

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