London Fashion Week, che cambiamento dal 1984 al 2021

London Fashion Week, che cambiamento dal 1984 al 2021
Pubblicato:
Aggiornato:

Con l’arrivo della primavera, è tempo anche di concentrarsi sul mondo della moda. Eppure, in questi tempi di pandemia, non ci si può godere lo spettacolo delle sfilate e delle varie presentazioni delle creazioni degli stilisti.

La soluzione, però, arriva dalla tecnologia e anche la celebre settimana della moda di Londra, ben raccontata all’interno di un approfondimento linkato più in basso: l’edizione 2021, infatti, si è svolta interamente in digitale, con le varie sfilate che sono state trasmesse in streaming online. un’ulteriore testimonianza di come la tecnologia possa essere utile, anzi fondamentale, in tantissimi settori della nostra vita. E se pensiamo a come è cambiata questa kermesse, si rimane davvero a bocca aperta: approfondiamo il discorso riprendendo l’interessante articolo pubblicato su L’insider, in cui si ripercorrono le tappe principali della London Fashion Week.

La prima edizione

In realtà, questa invidiatissima kermesse presenta delle origini molto più umili di quanto si potrebbe mai pensare. Difatti, la prima edizione, che andò in scena nel mese di febbraio del 1984, ospitò solamente 15 tra presentazioni e sfilate, con 25 designer presenti all’appello. Fu organizzata, tra l’altro, in modo molto improvvisato, nulla a che vedere con quanto avviene oggi.

Eppure, la prima edizione aveva un focus ben preciso a cui rifarsi: ovvero, tentare di impressionare con la qualità piuttosto che con la quantità. Ebbene, non è un caso che, tra le 15 sfilate che erano in programma, abbia catturato l’attenzione di tutti quella di Vivienne Westwood, un’icona quando si parla del settore della moda in tutto il mondo.

Da quel momento in avanti, la vita della London Fashion Week cambiò radicalmente. Il discreto successo che venne ottenuto nella prima edizione, convinse alla fine anche il governo britannico a puntarci. Per questo motivo, da quell’anno cominciò a investire per garantire la sopravvivenza, a lungo termine chiaramente, della settimana della moda di Londra.

Una settimana della moda meravigliosa ed entusiasmante

Le parole sono quella di Anna Wintour, ovvero la famosissima caporedattrice di Vogue, nonché una delle figure che ha la maggiore influenza in questo settore. Ebbene, proprio lei, nel corso di un’intervista che venne rilasciata nel 2018, ha ammesso che la London Fashion Week abbia un fascino unico ed è in grado di mettere in mostra ed esaltare tutto quello che la moda dovrebbe rappresentare.

Man mano che sono passati gli anni da quel fatidico 1984, bisogna sottolineare come l’importanza dell’evento è cresciuta sempre di più. Basti pensare come il programma dell’edizione 2020 della London Fashion Week comprendeva qualcosa come 72 sfilate e presentazioni, cinque volte in più in confronti ai numeri della prima edizione. Per non parlare dei più di 250 designer presenti, che hanno tolto i veli alle proprie collezioni che sono andate alla grande, portando in dote ordini per 110 milioni di euro.

Anche lo scenario in cui si svolge questa kermesse è cambiato rispetto al 1984. Se la prima edizione si svolse all’interno di un tendone eretto per l’occasione in un modesto parcheggio, ora la London Fashion Week viene organizzata in una location, al chiuso ovviamente, e molto più adatta alle atmosfere glamour che la caratterizzano. Stiamo parlando di “The Store X”, ovvero uno spazio espositivo che si trova lungo la Strand. Non mancano, inoltre, tanti altri eventi che vengono organizzati in padiglioni adiacenti, anche all’esterno, che vengono messi in piedi per l’occasione nel cortile della Somerset House. Insomma, è facile notare come la settimana della moda di Londra è stata quella con lo sviluppo più rapido, rispetto alle altre Fashion Week più importanti al mondo, ovvero New York, Parigi e Milano.

Seguici sui nostri canali