Il Comune del tuo cuore, conosciamo Brusasco
"Brusasco è un paese con tre anime ben distinte, che offrono paesaggi e attrattive storico artistiche di grande interesse"
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Continuiamo il nostro gioco sondaggio «Il Comune del tuo cuore» per celebrare le eccellenze del territorio.
Il Comune del tuo cuore
Ogni settimana viene pubblicato un coupon che va compilato scrivendo il nome del «Comune del tuo cuore», ritagliato e consegnato presso la redazione de La Nuova Periferia in via Paolo Regis 7 a Chivasso (non sono ammesse fotocopie né schede inviate tramite mail o WhatsApp).
La votazione è aperta fin da subito a tutti i 30 Comuni che trovate elencati nella tabella pubblicata a lato.
Ogni coupon ha una scadenza, e significa che entro tale data deve consegnato con le modalità appena ricordate (nel caso, 26 febbraio).
Il Comune che riceverà il maggior numero di voti vedrà premiato il suo impegno con un riconoscimento speciale.
La premiazione avverrà nella mattinata di mercoledì 27 agosto, durante la Fiera del Beato Angelo Carletti.
Brusasco
Il Comune di Brusasco è posto sulla riva destra del Po, alla confluenza della Dora Baltea. Geograficamente è situato a nord est di Torino, alle pendici delle Colline del Po, estremo lembo settentrionale del Monferrato e costituisce il baricentro di un triangolo avente come vertici Torino, Casale ed Asti.
Nel 1631 Brusasco entrò a far parte dei possedimenti sabaudi seguendone le vicende storiche e all'inizio del 1713, con la pace seguita alla guerra di successione spagnola, iniziò lo sviluppo dell'abitato nel piano a discapito della collina.
Dopo la Restaurazione Brusasco entrò a far parte della Provincia di Torino staccandosi da Asti e durante il Risorgimento ebbe il suo momento di gloria, nel 1859, con il passaggio di Garibaldi alla guida dei Cacciatori delle Alpi.
La seconda metà del 1800 vide la massima espansione geografica del comune.
Nel 1927, la politica fascista unì Brusasco, Cavagnolo, Marcorengo e Brozolo in un unico Comune che assunse il nome di Brusasco Cavagnolo.
Finita la guerra, nel 1948 questo Comune si è staccato da Brozolo e nel 1957 da Cavagnolo, mentre Marcorengo è rimasta frazione di Brusasco. Importanti nel corso degli anni i progetti portati avanti dai con gli altri Comuni collinari.
La storia
L'origine del nome Brusasco è controversa: esso deriverebbe da "brusa" cespuglio, quindi significherebbe "borgo posto tra i cespugli" oppure da "brusà'" , ovvero bruciato.
Già in epoca romana erano presenti insediamenti abitativi nell'odierna Brusasco, ma la nascita del paese è quasi certamente da porsi fra il VI e l'VIII secolo, quando sulla strada imperiale che univa Verrua a Industria, accanto a Quadratula sorse probabilmente come suo sobborgo, Brusasco che con il tempo prese il sopravvento sull'antica curtis. Il luogo dove sorgeva l'antica "capella de Quadradula" è concordemente ritenuto il più antico insediamento sul territorio di Brusasco, dal quale, dopo varie vicissitudini e trasferimenti degli abitati dalla pianura alla collina e viceversa, doveva sorgere l'attuale paese.
Cosa ci racconta il sindaco?
«Brusasco è un paese con tre anime ben distinte, che offrono paesaggi e attrattive storico artistiche di grande interesse - inizia così il sindaco Giulio Bosso - : si parte dalla pianura con la confluenza Po – Dora Baltea e il parco del Po, la chiesa romanica di San Pietro, il centro storico settecentesco, per salire al Ricetto del Luogo, dove sono il Medioevo (la porta di San Sebastiano) e il barocco (la chiesa di San Bernardo ed il Castello) a farla da padrone, per arrivare alla frazione Marcorengo, con le sue colline, vero avamposto del Monferrato e le chiese di San Pietro e Sant’Orsola.
Brusasco è un paese che offre molti servizi, dalle Scuole (Infanzia, Primaria, Secondaria di Primo Grado), al mercato del martedì, alle strutture ricettive (e agriturismi) e un associazionismo forte e radicato. Come Amministrazione si sta puntando, con una visione progettuale proiettata nel futuro, a creare le condizioni affinchè il territorio sia sempre più appetibile del turismo e dell’avvio di nuove attività; i lavori che stanno partendo, con il restauro della chiesa romanica di San Pietro, la creazione del Parco delle Meridiane a Palazzo Ellena, un primo intervento di riqualificazione del Ricetto del Luogo, la proposta di un percorso ciclabile dalla pianura a Marcorengo, contribuiranno a gettare le basi per l’avvio di nuove attività ricettive, produttive e commerciali. È fondamentale creare le condizioni affinchè nel territorio comunale si crei un clima di collaborazione tra Comune, Scuole, Associazioni, parrocchie, attività produttive e cittadini: una coesione territoriale che non può non avere una visione più ampia, oltre i confini comunali, con un forte senso di condivisione di obiettivi anche con le Amministrazioni dei Comuni vicini».