Antonio Magnone, sindaco da un anno di Rondissone
Un’intervista a tutto campo per capire com’è cambiato il paese.
I primi 12 mesi di Antonio Magnone sindaco di Rondissone. Un’intervista a tutto campo per capire com’è cambiato il paese.
Antonio Magnone, sindaco da un anno
I primi 12 mesi di Antonio Magnone sindaco di Rondissone. Un’intervista a tutto campo per capire com’è cambiato il paese in questi suoi primi 365 giorni da primo cittadino.
Il bilancio
Il bilancio di questi primi 12 mesi?
«Per una amministrazione costituita da persone che per la prima volta si sono affacciati ad amministrare, il bilancio è veramente positivo. Parliamo di 9-10 mesi, perché gli ultimi li abbiamo passati a studiare ed intervenire per l’emergenza Covid-19. I progressi purtroppo si distinguono in 2 temi: gli interventi su alcune opere e quelli che non tutti possono notare, come il sistema di lavoro e di equilibrio che si è ristabilito negli uffici. Nonostante sia un comune sottorganico, amministratori e dipendenti collaborano con ampia partecipazione, e di ciò ne siamo entusiasti. Loro a volte trattengono la nostra voglia di fare “tutto e subito” e noi cerchiamo di aiutare (anche pratiche, regolamenti) oltre a rimboccarci le maniche quando servono braccia lavorative».
In questi mesi avete scoperto ammanchi e "errori" nei bilanci. Potrebbe descrivere la situazione?
«Non sono ammanchi, quanto dimenticanze come ad esempio tutta la fatturazione al GSE per l’impianto fotovoltaico, mancati impegni di bilancio su incarichi già assegnati, difficili da scoprire se non quando arriva una fattura o un sollecito di pagamento. Questo comporta difficoltà nel bilancio, dovendo limitare se non togliere delle risorse ad altri interventi che saranno rimandati. E’ capitato nelle cause legali che abbiamo ereditato e che sono tutte in corso. Comportano una spesa enorme per un comune piccolo come il nostro, che tra mancati impegni e ulteriori risorse da mettere a disposizione per far fronte alle tre cause in Consiglio di Stato e un’ulteriore causa, comportano una spesa di circa 40mila euro. Vi abbiamo dovuto far fronte sottraendo risorse in altri progetti. Dobbiamo sottostare alle regole del sistema bilancio che non ci consentono di realizzare a breve tutto ciò che ci siamo prefissati. Così una delle politiche che ci siamo imposti è quella di trovare più risorse possibili come attivare la campagna di rientro economico riguardante la parte dei cittadini morosi, quella di partecipare ai bandi regionali, statali ed europei oppure quella di dare in gestione alcuni locali come il Crpa. Abbiamo avuto ampio riscontro, raggiungendo l’obiettivo. Abbiamo concordato il pagamento degli arretrati ai cittadini, abbiamo partecipato a diversi bandi che ci hanno fatto per ora prendere contributi per le scuole e per il personale lavorativo e abbiamo emanato un bando dando in gestione il circolo ricreativo».
Un anno certamente non semplice: come lo descrive questo periodo?
«Il periodo non è stato affatto semplice, ma non lo è stato per tutti. Qualunque siano state le decisioni prese in corso di emergenza, sono state sempre oculate e soprattutto discusse tra noi e altri amministratori comunali, perché è stato un’esperienza unica, spero da non ripetere. Purtroppo non è finita perché ora vi sono ancora gli effetti e le conseguenze economiche. In ambito amministrativo è il momento di lavorare per attingere a tutti i contributi possibili per i cittadini e per lo sviluppo della comunità».
Obiettivi per l'anno «che comincia»?
«Gli obbiettivi sono tanti, organizzati e programmati. Ci preme che le scuole possano riprendere in sicurezza, adottando tutte le precauzioni necessarie. Inoltre nonostante ci siano giunte rassicurazioni da parte dell’Istituito scolastico, bisogna raggiungere con certezza l’obiettivo che la classe prima della scuola primaria venga realizzata. Successivamente dobbiamo portare a termine altre opere: completamento della biblioteca in via Mazzini con la realizzazione di una decina di parcheggi pubblici. Ciò comporterà una riorganizzazione degli uffici comunali. Altro obbiettivo è quello della manutenzione straordinaria dell’illuminazione pubblica. Abbiamo rigettato il project proposto, aveva un costo talmente esoso. Oggi stiamo partecipando a bandi per contributi: in caso di mancata attribuzione è in programma la realizzazione dello stesso in più anni con fondi propri e statali che consentono di liberare risorse nell’anno che possono essere reinvestite. Poi è in continuo cambiamento e rinnovamento il personale amministrativo: con la presenza del nuovo segretario che ci ha dato una grande spinta, è in corso il concorso per un amministrativo e l’accesso a graduatoria per il vigile. Purtroppo l’emergenza Covid ha bloccato il tutto per tre mesi e siamo in ritardo su quanto programmato. Altro importante intervento è l’ampliamento del cimitero: dopo che la nostra amministrazione ha fatto modificare il project apportando modifiche sostanziali e soprattutto che consentono un introito alle casse, il bando è quasi in scadenza e penso che quest’anno cominceranno i lavori».
Cosa avrebbe voluto fare che non è riuscito?
«Purtroppo sono tante le cose che avremmo voluto fare, ma che faremo, come promesso. Un argomento è la possibilità di modificare la viabilità. Ci siamo incontrati più volte con la Città Metropolitana e GTT per provare percorsi alternativi. Riproporremo il progetto all’ente preposto per il controllo, essendo strade provinciali. Altra cosa è rendere il paese un po’ più “curato”: fino ad oggi un unico dipendente provvedeva alla manutenzione generale, da metà giugno con la presenza di due ulteriore persone, grazie agli over 58, programmeremo un mantenimento più accurato».
Come descrive il rapporto con l'opposizione?
«Il rapporto con alcune persone dell’opposizione è veramente costruttivo, con altri un po’ meno, ma possiamo affermare che, ad oggi, non vi sono stati e non vi sono problemi con loro; da parte nostra il dialogo nel segno del rispetto è sempre aperto, accettiamo consigli per studiarli e se sono nelle nostre possibilità e conformi alle nostre idee li metteremo in atto dando riconoscenza a chi li ha promossi. Ovviamente, come in tutti i comuni è sempre la maggioranza che deve decidere, nel rispetto dell’ampia fiducia che ci è stata concessa dai nostri cittadini».