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"Arroganza e inadeguatezza di un’Amministrazione senza visione"

Riva Cambrino interviene dopo le parole dell'assessore Debernardi nei suoi confronti

"Arroganza e inadeguatezza di un’Amministrazione senza visione"
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E' una critica molto forte quella che il socialista Marco Riva Cambrino rivolge all'Amministrazione comunale di Chivasso, quella guidata dal primo cittadino Claudio Castello. E lo fa, dopo un post dell'assessore Fabrizio Debernardi.

La critica di Riva Cambrino

Il socialista chivassese, noto anche nell'ambito sociale, segue da vicino quello che sta accadendo nella sua città. E commenta, senza problemi, ciò che decide l'Amministrazione Castello.

Oggi si rivolge all'Amministrazione, ma soprattutto all'assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio Debernardi:

La frase dell’Assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio Debernardi, rivolta a me in un commento pubblico – «Marco Riva Cambrino, dacci un taglio che stai esagerando» – è molto più di uno scivolone di stile. È la fotografia di un modo di intendere il potere: autoritario nel tono, superficiale nel merito e incapace di accogliere il dissenso come elemento vitale della democrazia.

Un’amministrazione sicura delle proprie scelte avrebbe argomentato nel merito, con trasparenza e dati alla mano. Qui, invece, siamo di fronte a una reazione stizzita e liquidatoria che rivela due cose: la debolezza degli argomenti e l’assenza di cultura istituzionale.

Ma Riva Cambrino sottolinea che non è un comportamento solo dell'assessore Debernardi

Non è un caso isolato. È il metodo consolidato di una maggioranza che, di fronte alle critiche, preferisce chiudersi a riccio, derubricare le questioni a polemiche personali e rifiutare il confronto pubblico. Questo atteggiamento non è solo un problema di educazione istituzionale: è il sintomo di una più profonda inadeguatezza di ruolo e di capacità, che attraversa l’intera Giunta e la sua maggioranza consiliare.

Su questioni strategiche, questa amministrazione procede senza una visione complessiva, con decisioni scollegate e incapaci di rispondere a un progetto di città che tenga insieme sviluppo, qualità urbana e coesione sociale. È una gestione “a vista”, priva di coordinamento e di quella responsabilità politica che dovrebbe guidare ogni scelta pubblica.

La politica non è un affare privato di chi governa: è un patto con la città. E chi non accetta il confronto non solo tradisce quel patto, ma dimostra di non essere all’altezza del compito affidatogli.