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Cimitero, meno burocrazia e più possibilità: le nuove regole

In Consiglio comunale, un acceso dibattito ha animato la discussione sulla modifica del regolamento di polizia mortuaria

Cimitero, meno burocrazia e più possibilità: le nuove regole
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In Consiglio comunale, un acceso dibattito ha animato la discussione sulla modifica del regolamento di polizia mortuaria.

Cimitero, meno burocrazia e più possibilità

La discussione ha visto come protagonisti la segretaria comunale Antonella Mollia, chiamata a spiegare le ragioni della proposta, e la capogruppo d’opposizione Bruna Filippi. Mollia ha evidenziato la necessità di adeguare la norma che consentiva di ospitare una persona in una tomba di famiglia solo dopo un atto notarile di cessione dei posti. La segretaria ha sottolineato l'assurdità di chiedere a un concessionario di una tomba con posti inutilizzati di procedere con un atto notarile di divisione, soprattutto quando il Comune potrebbe trovarsi ad affrontare problemi di spazio. «È assurdo non consentire, ad un proprietario di una tomba che non ha più ascendenti e discendenti, e si ritrova una tomba con posti vuoti, che possa ospitare lì parenti e affini entro un certo livello non andando dal notaio perché eventualmente rimarrebbe vuota e il Comune potrebbe avere paradossalmente anche problemi di spazio». Mollia ha poi chiarito che la nuova formulazione elimina la necessità dell'atto notarile, prevedendo una semplice comunicazione all'ufficio comunale per parenti entro un determinato grado, a patto che i posti originariamente destinati ai congiunti diretti del concessionario siano esauriti. «Abbiamo analizzato anche le esperienze di molti altri Comuni, quindi abbiamo visto parecchi altri regolamenti di polizia mortuaria e abbiamo ritenuto di formularla in questo modo».

Le perplessità di Filippi

La capogruppo Filippi ha subito replicato, esprimendo dubbi sulla legalità della modifica e sollevando questioni sulla sua estensione. «Avete acquisito un parere legale formale per questa modifica? A me ha creato un po' di riflessioni perché è stata anche fatta un'indagine tra i cittadini prima di proporre questa modifica. Cioè il sesto grado di parenti affini e collaterali amplia moltissimo il concetto di familiare».

Il botta e risposta

Mollia ha risposto con fermezza: «Non faccio l'avvocato di professione, ma sono un uomo di legge e non ho capito per quale motivo dovrei chiedere il parere per un atto che firmo dal punto di vista tecnico ad un legale. Il sesto grado nel concetto del codice civile è un qualcuno, quindi dopo il sesto grado eredita lo Stato, quindi lo Stato è sicuro che nella tomba non ci può andare ma il parente dentro il sesto grado sì. È anche previsto nel codice, nel regolamento di polizia mortuaria dello Stato».

Un altro punto di attrito è stato il riferimento a «particolari benemerenze» nel testo della modifica. Filippi ha domandato: «Nel testo si parla di particolari benemerenze nei confronti del concessionario. E su quali criteri si basano queste benemerenze? Chi le valuta?». Mollia ha risposto che la valutazione avverrà «caso per caso» e che le benemerenze sono generalmente «note a tutti».

L'intervento dell'assessore

A chiudere il dibattito è intervenuto l’assessore Grigolo, sostenendo la proposta dell'amministrazione: «Penso che con questo atto non andiamo a ledere nessun diritto e dovere dell'ente e tantomeno dei cittadini. Anzi, diamo una possibilità in più ai cittadini che hanno delle necessità. Qualcuno potrebbe avere anche delle difficoltà, quindi gli si va incontro. Anche nell'ottica, se vogliamo essere green, di continuare a cementificare il territorio».

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