BRANDIZZO

Cittadinanza onoraria al Duce, c'è chi si oppone... e chi si astiene

La seduta consiliare di mercoledì scorso ha avuto come sede l’aula magna della scuola media

Cittadinanza onoraria al Duce, c'è chi si oppone... e chi si astiene
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La seduta consiliare di mercoledì scorso ha avuto come sede l’aula magna della scuola media (storica sede del Consiglio). Come punto principale, invece, la revoca della cittadinanza a Benito Mussolini dove non sono mancati colpi di scena.

Alternativa Civica

«Il 1923 e il 1924 sono un preciso momento storico del nostro Paese, quando moltissimi comuni italiani, sollecitati dall’allora Governo, votarono ed assunsero il medesimo provvedimento di Brandizzo, pertanto, appare evidente che non si possano in alcun modo colpevolizzare gli amministratori dell’epoca che in parte non avrebbero sostenuto spontaneamente l’assunzione di tale riconoscimento ed in parte, invece, lo hanno convintamente appoggiato. Passano circa 100 anni, meglio 99 anni e qualcuno, comincia a dire che bisognerebbe liberarsi di quella inopportuna benemerenza. - Afferma il consigliere Giuseppe Deluca di Alternativa Civica a nome del gruppo - Della presentazione di questo ordine del giorno non ne sapevamo nulla, o meglio ne siamo venuti a conoscenza dalle testate giornalistiche locali prima ancora della convocazione del consiglio comunale. Comportamento discutibile questo, di chi a quanto pare probabilmente vuole solo apparire sui giornali, forse però di tendenza di una parte in questo attuale momento politico, con un governo eletto e scelto democraticamente dopo 12 anni. Questo ordine del giorno poteva essere condiviso con tutti i gruppi consiliari e votato all’unanimità e invece si è preferito presentarlo sotto le insegne di un partito senza coinvolgere il consiglio comunale. L'unico modo per debellare l'ideologia sbagliata del fascismo è dimostrare con i fatti che la nostra idea di Stato, liberale e democratico, è quella giusta, e non attraverso un ordine del giorno strumentale e anacronistico, oltre che promozionale e propagandistico di una parte politica. È un ordine del giorno inutile. La richiesta di cancellare la cittadinanza onoraria al duce è una sterile quanto tardiva ed antistorica iniziativa. Inoltre l’atto è stato presentato in modo strumentale, a ridosso della festa della Liberazione. Quale sarebbe l'utilità di questo provvedimento? Quale vantaggio, oggi, a 99 anni, ne trarrebbe la comunità brandizzese? Quale lo svantaggio? Nel corso dei decenni trascorsi dal 1924 ad oggi, nessuno dei sindaci insediatisi a Brandizzo, ha sottoposto la questione della revoca di tale cittadinanza all’attenzione del Consiglio comunale neppure quando la maggioranza era di rosso vestita. In questo momento storico, connotato da una crisi economico - occupazionale che già da tempo manifesta preoccupanti segnali anche sul nostro territorio, ritengo irrilevante che il Consiglio comunale si occupi di discutere la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, anziché trattare altre problematiche prioritarie. “La storia non si cancella”, niente di più vero, per di più con un ordine del giorno, perché gli errori vanno analizzati, conosciuti e ricordati affinché non si ripetano. Chiedo al sindaco e agli amministratori comunali di occuparsi delle problematiche attuali e concrete. Brandizzo resta una città antifascista a prescindere dalla cittadinanza onoraria aMussolini».

Il Pd

«Al consiglio comunale tenutosi il 26 aprile è stato approvato l’ordine del giorno relativo alla proposta di revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini presentata dal gruppo consigliare PD di Brandizzo. Quello che si credeva sarebbe stato un ordine del giorno da approvare all’unanimità ha svelato non poche sorprese Deluca di Alternativa Civica ha votato contro, Antonella Multari si è astenuta. Tra i membri della maggioranza Emanuele Vacca si è astenuto. consiglieri hanno lamentato il fatto che il Pd non abbia condiviso prima del consiglio l’ordine del giorno, facendone così un uso strumentale e propagandistico. - Dicono i consiglieri Monica Durante e Marco Volpatto di Pd per Brandizzo - Ci auguriamo che la scelta dei consiglieri sia dettata davvero da questi futili motivi e non mossi da sentimenti nostalgici nascosti dietro ad inutili scuse. Il consigliere Deluca parla di “moda dell’antifascismo”, non riconoscendo il valore della resistenza di donne e uomini che hanno assicurato la libertà di noi tutti e banalizzando i principi su cui si fonda la nostra Costituzione. La nostra decisione di presentare quest’ordine è tutto fuorché anacronistica, ora più di prima è fondamentale ricordare quello che è stato il fascismo. Siamo anche stati criticati per il fatto che a Brandizzo esistano problemi più urgenti di questo: il PD è impegnato politicamente in tutti gli aspetti della vita del nostro paese, è sempre stato pronto ad aiutare la maggioranza e porta avanti le proprie battaglie sociali organizzando iniziative e incontri sempre su argomenti diversi. Bisogna dare un messaggio alle giovani generazioni, perché quei momenti bui della storia non si ripetano e che non vengano mai dimenticati. Il PD non vuole cancellare la storia, ma fare i conti con quello che è stato. Siamo consapevoli che nulla cambierà con la revoca, è un gesto che dobbiamo a noi stessi e a chi ha lottato per noi. Abbiamo scelto simbolicamente una data a ridosso del 25 aprile proprio per rafforzare la nostra convinzione che i totalitarismi possano essere combattuti quando ci si oppone insieme, senza astenersi. Ricordiamo inoltre a tutti i consiglieri che è grazie a chi ha lottato per la nostra libertà contro il regime fascista che oggi possiamo democraticamente discutere ed esprimere i nostri pensieri senza essere perseguitati. Proprio in virtù della democrazia, i tre consiglieri hanno liberamente deciso di continuare ad essere concittadini di Mussolini».

C'è chi si oppone... e chi si astiene

L’ordine del giorno è quindi passato e solo nel prossimo Consiglio comunale però sarà presentata una delibera relativa per la revoca effettiva. «E’ un gesto doveroso teso non a cancellare il passato, ma a dare peso alla Costituzione italiana a cui tutti dovremmo sottostare» afferma il sindaco Paolo Bodoni.

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