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Deposito Nucleare a Trino, sindaci convocati in Provincia

Intanto sono già diverse le mozioni presentate

Deposito Nucleare a Trino, sindaci convocati in Provincia
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Il Comune di Trino ha inviato tramite PEC al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e a Sogin istanza di autocandidatura a ospitare sul proprio territorio il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico e chiede di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l'eventuale idoneità.

Deposito Nucleare a Trino

Nell’istanza si specifica che l’autocandidatura è subordinata, oltre che al buon esito della verifica di idoneità del territorio da parte di Sogin e alla validazione da parte dell’autorità competente in termini di sicurezza, anche al fatto che tutti i criteri di sicurezza vengano assolutamente rispettati.
È stato inoltre sollecitato esplicitamente che vengano tenuti in considerazione gli esiti dell’adunanza aperta svoltasi giovedì 11 gennaio nella sala consigliare del Comune di Trino.
Il sindaco di Trino Daniele Pane con la sua Giunta dunque prosegue la strada scelta. Ma da solo. Il territorio non è con loro tant’è che diversi amministratori del territorio, sia quelli più vicini al centro destra che quelle più di area di centro sinistra hanno scelto di portare in Consiglio comunale una mozione per dire «No» al deposito.

Crescentino, il No di Speranza e Ferrero

Tra i primi a proporre una mozione, addirittura prima del Consiglio aperto di Trino, che naturalmente non ha avuto un esito diverso da quanto si potesse prevedere, è il consigliere di minoranza di Crescentino Carmine Speranza. Depositata, infatti, nella serata di mercoledì 10 gennaio sarà discussa nella prossima seduta ha confermato il sindaco Vittorio Ferrero che si vede molto contento di questo documento prodotto dall’opposizione che vede condividere la posizione. Ferrero, che già prima del Consiglio trinese, si era già schierato per il no commenta: «Va bene il rispetto istituzionale ma la decisione di Trino coinvolge tutto il territorio non solo loro. Un no basato su argomentazioni valida, prima fra tutte la scelta del cambio di percorso: c’era un iter avviato con lo studio delle aree potenzialmente idonee (la Cnapi), poi con un confronto e uno studio approfondito si è arrivato alla Cnai, la Carta Nazionale delle Aree Idonee. Non capisco perché si sia aperta la strada alle autocandidature di aree che nemmeno erano state prese in considerazione dalla Cnapi. E’ un pasticcio se teniamo in considerazione che in Italia non c’è una cultura nucleare, per ben due volte il Paese si è opposto a questa forma di energia con due referendum. Consapevole del fatto che sia fondamentale realizzare il Deposito definitivo non sono affatto d’accordo con il candidare una realtà che non rispetta i criteri. Sono fiducioso che il territorio trinese venga valutato tenendo conto di tutti i criteri prescritti e mi auguro vivamente che il Governo tenga anche in considerazione il parere dei Comuni contermini. Auspico che la Provincia di Vercelli si pronunci al più presto su questa scelta così come i miei colleghi. Noi come Amministrazione di Crescentino siamo pronti a opporci».

La reazione del Pd crescentinese

A prendere posizione anche il circolo del Pd di Crescentino. Attraverso una nota la segretaria Nicoletta Ravarino spiega: «Questa non si era mai vista. Il sindaco di Trino, un paesino perso in mezzo alle risaie e al granoturco, che decide di proporsi come sede del deposito unico nazionale delle scorie radioattive, di cui il nostro territorio già detiene il triste primato a qualche chilometro, in quel di Saluggia, con il 95% dell’accumulo attuale. Da decenni il nostro territorio è tristemente famoso per questi “beni”, conquistati grazie alla singolare silenziosa attitudine della popolazione. Ma questa volta sia i Trinesi che le Amministrazioni circostanti hanno fatto sentire la loro voce: compresa quella di Crescentino, che ha il triste primato di collocarsi a metà fra due fuochi, fra Saluggia e Trino. Il sindaco Pane, inoltre, punta per questa sua indefinibile bravata sulla zona verso Leri, e dunque più vicina a noi che non ai suoi abitanti. E mentre Cavour si rivolterà nella tomba per questo asso della diplomazia, il medesimo sindaco non ha nemmeno sentito il bisogno, o provato la delicatezza, di consultarsi con i rappresentanti dei Comuni circostanti, fra la collina e la pianura, per sentire il loro parere prima di inoltrare ufficialmente la sua richiesta.
Pane ragiona come il Re Sole, esiste solo lui. Un atto ormai inoltrato al Ministero competente, dal quale era già arrivata, in una prima mappatura, l’intenzione di evitare questi territori che sono stati duramente provati da cinquant’anni circa di permanenza di barre di combustibile e rifiuti radioattivi.
Il Partito Democratico di Crescentino respinge con forza la proposta folle di un sindaco in cerca di fondi e di pessima notorietà sulle spalle degli abitanti del Vercellese gravati da anni di crisi economica e fuga conseguente di abitanti, e invita tutti gli altri sindaci a mobilitarsi presso la Regione e il Ministero competente perché venga sventato tale improvvido tentativo».

Livorno si opporrà

Tra i Comuni confinanti con Trino c’è Livorno Ferraris che sin dall’inizio di questo percorso di autocandidatura ha auspicato un confronto costruttivo con tutti gli Enti coinvolti, tra cui Regione e Provincia. Ma questo non è avvenuto e ora anche loro, attraverso il sindaco Franco Sandra, confermano la volontà di esprimersi in maniera contraria con un atto di indirizzo del Consiglio comunale.

Intanto ieri, giovedì 18 gennaio, il gruppo di opposizione guidato da Matteo Capizzi ha presentato una mozione affinché il Comune di Livorno Ferraris si pronunci sulla vicenda, esprimendo una posizione contraria alla candidatura avanzata dal Comune di Trino.

Lamporo ha già deciso

Mercoledì scorso, proprio durante il Consiglio comunale, maggioranza e minoranza si sono espressi in maniera contraria all'autocandidatura di Trino.

Richiesta di consiglio a Cigliano

Tre consiglieri di minoranza (Flavio Ranalli, Bruna Filippi e Livio Autino) hanno depositato una richiesta di convocazione di Consiglio comunale proprio per discutere questo tema.

Ranalli, Filippi e Autino hanno presentato la segue mozione:

Il Consiglio Comunale di Cigliano stigmatizza la decisione del Sindaco Pane che non ha tenuto conto che una candidatura come quella che ha avanzato non possa non tenere conto delle risultanze di anni di studi e relazioni tecniche, che andrebbero ripetute con ulteriori costi per la collettività e ritardi nella realizzazione del deposito, e che tale decisione avrebbe dovuto essere condivisa con le amministrazioni del territorio Vercellese già interessate da altra situazione analoga ma di minore entità, che ha fatto affermare al Presidente della Regione Piemonte Cirio che "Il Piemonte, e in particolare la provincia di Vercelli, la loro parte l'hanno già fatta. Non pensiamo quindi che si possa ipotizzare un nuovo deposito nella nostra regione". Si impegna, inoltre, il Sindaco Marchetti a rappresentare la contrarietà dei Consiglio Comunale verso l'iniziativa del Comune di Trino e del suo Sindaco presso gli Enti preposti ed a comunicare tale contrarietà al Governo Nazionale, alla Regione Piemonte, alla Provincia di Vercelli e a promuoverla in sede di ANCI Piemonte e della Conferenza dei Sindaci.

Dalla Provincia

Intanto, i sindaci dei paesi che distano entro 25 chilometri da Trino sono stati convocati dal Presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino. La sua volontà è quella di condividere una posizione sulla scelta di Trino. L’incontro è calendarizzato per oggi, venerdì 19 gennaio alle 14.30.

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