Digitalizzazione, ecco cosa ne pensa la deputata torinese Costanzo
«Sulla banda ultra larga ci hanno solo preso in giro».
La deputata torinese Jessica Costanzo interviene sulla digitalizzazione: «Sulla banda ultra larga ci hanno solo preso in giro».
La deputata Costanzo sulla digitalizzazione
L'intervista
"In questi mesi abbiamo sentito spesso la parola “digitalizzazione”, ripetuta come un mantra dalla politica nazionale, tanto da costituire uno dei pilastri del nuovo PNRR (Piano di ripresa e resilienza) con cui il Governo dovrà ottenere i finanziamenti europei in attuazione dell’accordo sul Recovery Fund.
Il tema è diventato ancora più attuale in questi tempi di pandemia, quando una buona connessione è risultata necessaria addirittura per poter vedere tutelati diritti costituzionalmente garantiti, come quello all’istruzione e al lavoro.
Ma che cos’è la digitalizzazione se in molte parti del nostro territorio nazionale non è nemmeno garantita una connessione dati accettabile?
Una parola vuota, buona per riempirsi la bocca ma priva di ogni valenza concreta.
La pandemia ha inequivocabilmente smascherato tutte le fragilità e le criticità infrastrutturali del nostro territorio, in particolare quello collinare di Castiglione Torinese, Rivalba, Gassino, San Raffaele Cimena, fino ai centri più grandi, come Settimo e San Mauro. In questi territori si è evidenziata l’impossibilità da parte di molti cittadini di fruire di una buona connettività, acuita dalla già sotto dimensionata infrastruttura di rete dati mobile.
La connessione a banda ultra larga FTTH, in cui il collegamento dalla centrale di trasmissione fino al modem dell’utente è realizzato per intero in fibra ottica, sembrava la soluzione ottimale.
Già nel 2019 l’amministrazione di Castiglione aveva ricevuto i progetti per la posa della tecnologia FTTH da parte di Open Fiber, una società privata nata per realizzare un’infrastruttura di rete a banda ultra larga (BUL) interamente in fibra ottica. Il progetto è gestito da Infratel Italia, società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico e parte del Gruppo Invitalia.
Peccato che dal 2019 abbiamo assistito a una serie di gravissimi ritardi, rimpalli di responsabilità tra Open Fiber, Infratel e Mise, per cui ad oggi i nostri territori sono ancora totalmente scoperti.
A partire da ottobre 2020 e in collaborazione coi sindaci ho tentato in tutti i modi di sollecitare gli enti preposti. Abbiamo avviato un’interlocuzione con il Mise, e quindi con Infratel. Open Fiber invece risulta la grande assente: non è possibile avere un canale di contatto con loro.
Abbiamo così scoperto dal Mise che, a distanza di un anno dalla presentazione del progetto definitivo, ancora nessuna attività operativa era stata avviata. A novembre 2020, per ammissione di Infratel, non era pronto nemmeno il progetto.
A gennaio 2021 ci è stato detto che le attività di progettazione del Comune di Castiglione si erano concluse, ma che l’avvio delle attività di realizzazione delle opere era invece previsto entro il primo trimestre 2021.
Recentemente, dato che nulla si muoveva, sono tornata a sollecitare e ci siamo trovati spiazzati dalla risposta: la progettazione, pur completata a fine 2020, ha subito una revisione sostanziale. Il Concessionario, Open Fiber, stima ora di presentare il nuovo progetto esecutivo tra la fine di aprile e l’inizio di maggio.
In pratica, si ricomincia da capo, con mille dubbi su una possibile data di chiusura dei lavori. Il che, francamente, è inaccettabile e poco serio. Ma la cosa più grave è che per avere queste informazioni ho dovuto muovermi personalmente e sollecitare a più riprese, mentre i comuni interessati sono stati lasciati all’oscuro. Open Fiber non si è nemmeno scusata, e così rischiamo di dover attendere chissà quanto tempo.
Continuerò a seguire la vicenda e a sollecitare risposte, ma francamente ci sentiamo presi in giro".