CHIVASSO

Dormitorio, «Assurdo gestirlo come una struttura alberghiera»

Per la consigliera Claudia Buo è uno schiaffo alla povertà e attacca duramente il sindaco

Dormitorio, «Assurdo gestirlo come una struttura alberghiera»
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Nell'ultimo consiglio comunale LiberaMente Democratici ha preso una dura posizione sulla questione del dormitorio comunale. Abbiamo approfondito la questione con la consigliera Claudia Buo.

Da cosa nasce la vostra presa di posizione?

«E’ impensabile voler gestire un dormitorio come una struttura alberghiera, con tanto di tariffe di soggiorno e prenotazioni. E’ una visione che marginalizza la povertà, che vuole allontanarla della vista senza dare un aiuto concreto e gratuito.
La povertà a Chivasso è diventata una colpa: sei povero e non hai un posto dove dormire? Prenoti e paghi, altrimenti non è aria!
Abbiamo un’amministrazione che promuove un particolare tipo di accoglienza: quella che non costa nulla, si rivolge a persone lontane da noi e ci fa sentire “dalla parte giusta”. Ma che concretamente non vuole fra i piedi neppure i senzatetto che vengono dai Comuni vicini. Chivasso ai chivassesi! Questo ci ha detto il sindaco nel suo bell’intervento, molto di sinistra. Il tuo Comune non vuole prenotare e pagare per il pernottamento? Dormi sulla panchina! Eppure ci è toccato sentire le prese di difese d’ufficio dei consiglieri di maggioranza. Prima l’evidente mancanza di conoscenza del capogruppo Mazzer, poi il consigliere Scinica che arriva a dire a proposito dei senza fissa dimora “affari loro”, per finire il lacrimevole intervento della consigliera Peroglio che, in mancanza di argomenti, ci ha accusato di demagogia. Eccola qui l’idea di welfare del Pd chivassese.
Invece complimenti, davvero sinceri, alla consigliera Gasparri, che sul punto ha preferito chiudersi in un imbarazzato e dignitoso silenzio.
Vi faccio una domanda: ma se le mie/nostre osservazioni erano solo demagogia, perché la mia proposta di cancellare questo abominio è stato votato all’unanimità da minoranza e maggioranza? All’unanimità!
Una sconfessione senza appello dell’operato degli assessori. Se solo in quest’amministrazione esistesse un minimo senso delle istituzioni, qualcuno dovrebbe perlomeno presentare formalmente le proprie dimissioni. Ma non accadrà, sono sicura».

Se Chivasso chiede ai Comuni del Ciss il pagamento delle spese per i loro senza fissa dimora non rischia di perdere la leadership sul territorio?

«Certo che è così, e purtroppo Chivasso sembra ormai aver perso da anni questa leadership. Per dirla tutta quest’amministrazione ha reso addirittura antipatica la nostra città ai Comuni del nostro territorio con una serie di prese di posizione unilaterali e non condivise. Penso al Ciss per esempio, ma anche alla Chivasso-Asti.
Non ho memoria di un'iniziativa promossa dal Comune di Chivasso a cui abbiano aderito tutti i sindaci del territorio. Anche quelli dello stesso colore politico si tengono a debita distanza.
Purtroppo il tema tanto sbandierato del ruolo di Comune capofila, è un argomento buono solo per la campagna elettorale e per i discorsi in Consiglio Comunale, nulla di più».

Ma secondo lei questa amministrazione che tipo di politica sociale persegue?

«Vorrei saperlo anch’io, ma temo proprio che non ci sia nessuna direzione politica definita dietro le scelte, o forse sarebbe meglio dire di “non scelte”, dell’amministrazione Castello.
Si delinea piuttosto un’azione fatta della somma di decisioni di brevissimo respiro che non seguono alcun disegno se non la spregiudicata ricerca del consenso elettorale. Alla luce di questi criteri, ecco che tutto diventa molto, molto più chiaro e prevedibile. Nel merito è solare come in questi anni non sia stata fatta una, dico una iniziativa innovativa. Eppure la società nel frattempo è cambiata moltissimo: le politiche sociali chivassesi no. Le associazioni che si occupano di povertà e disagio non hanno più alcun punto di riferimento, e in questo bilancio i fondi a loro destinati sono stati quasi azzerati.
E’ un segnale molto chiaro, e non c’è da stare allegri».

Lei è stata anche molto dura sul giudizio sul bilancio, dopo la discussione conferma tutto?

«Confermo tutto. L'assessore Casalino ha continuato a motivare l’aumento dell’IPREF e di tutti i servizi erogati dal Comune, con fantomatici rincari dell'energia e aumenti delle materie prime. Rincari smentiti proprio dai numeri che lei stessa ha presentato in Consiglio.
E’ vero che sul bilancio ci sono degli aumenti, parliamo ad esempio dello sgombero neve, ormai non nevica quasi più, eppure lo stanziamento è aumentato di oltre il 33% (30.000 euro in più); oppure parliamo dei bagni pubblici con un aumento di quasi 4 volte lo stanziamento dell’anno precedente (17.000 euro in più) e l’assessore Debernardi, non sa neppure di cosa si stia parlando.
Nel mentre gli stanziamenti per la sicurezza crollano e le associazioni sportive ed assistenziali vengono private quasi del tutto dei loro fondi e vengono stanziati zero sgravi aggiuntivi per le fasce deboli: zero. Va bene così?
Ma rendiamoci conto: una famiglia chivassese media, quest’anno pagherà qualcosa come 180 euro in più all’anno di tasse comunali. Vi sembrano scelte condivisibili e difendibili?
Però all’aumento dei propri “stipendi”, sindaco e giunta non rinunciano per nulla al mondo… è demagogia, ci spieghino.
Poi si scopre un avanzo di amministrazione di quasi due milioni (quasi quanto il gettito IRPEF), e l’assessore ci dice che va bene così, che sono bravi, perché negli anni l’amministrazione ha dimostrato di saperlo spendere! Ma ci dimostrassero che sono in grado di risparmiare, santo cielo!»

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